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Webuild, a piazza Venezia silos cantiere Metro C diventano opere d’arte

Webuild, a piazza Venezia silos cantiere Metro C diventano opere d’arte
16 dicembre 2024

Webuild, a piazza Venezia silos cantiere Metro C diventano opere d’arte

ROMA (ITALPRESS) – Contribuire a posizionare Roma tra le capitali mondiali dell’arte contemporanea, trasformare il cantiere in simbolo di innovazione urbana, mitigare visivamente l’impatto di un cantiere, incoraggiare una visione di sviluppo sostenibile, coinvolgere la comunità e promuovere il dialogo con i cittadini. Sono solo alcuni degli obiettivi del progetto “Murales. Arte contemporanea in metro” per la Linea C della metropolitana di Roma. L’iniziativa di arte pubblica, promossa dalla società consortile guidata da Webuild e Vianini Lavori, impegnata nella costruzione della linea C della metropolitana di Roma, con il patrocinio di Roma Capitale e di concerto con le Soprintendenze competenti, è stata presentata stamane alla presenza, tra gli altri, dell’ad di Webuild, Pietro Salini, e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Si tratta di fare innovazione nel mettere dell’arte non solo nel progetto finito, ma far sì che anche nel momento di costruzione si possa fare un’esposizione di opere d’arte in un cantiere. Questo cantiere si prestava molto bene – afferma l’Ad di Webuild, Pietro Salini -, questi giganteschi silos offrono una superficie di quasi 700 mq per poter realizzare delle opere che abbiamo fatto scegliere da un comitato scientifico. E’ una metodologia che è un pò il nostro valore: costruire secondo bellezza, non slegare le infrastrutture dalla bellezza. Questo progetto anticipa la mostra che faremo quest’anno su infrastrutture e bellezza per ricordare che questo nesso non va dimenticato. Il retaggio del passato è fatto con grandissima arte, noi siamo cittadini romani e ci sentiamo felici di questo messaggio lasciato dal passato. Gli italiani hanno questa grande fortuna: cercare di fare cose moderne e contemporanee belle”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sottolinea come quello di Piazza Venezia “è un progetto che abbiamo fortemente voluto perchè pensiamo che il cantiere è una sfida e un disagio, ma al tempo stesso è una opportunità per diventare tela, può essere trasformato in opera d’arte. Abbiamo pensato che il cantiere principale di Roma potesse ribaltare la funzione negativa del temporale disagio e diventare un grandissimo luogo dove mostrare l’arte contemporanea”. Si tratta di un progetto di arte contemporanea delle imprese costruttrici della linea C della metropolitana di Roma che mira a trasformare Piazza Venezia in una innovativa piattaforma culturale che guarda al futuro, esponendo opere di arte contemporanea create da artisti di respiro internazionale. Il progetto invita a riflettere sulla natura evolutiva delle città e sul ruolo trasformativo dei progetti infrastrutturali per un nuovo modello di città a misura d’uomo. Sei artisti sono stati invitati a interpretare le trasformazioni in corso a Piazza Venezia e in città, esplorando i paradigmi urbani dalla loro prospettiva per promuovere un dialogo continuo con Roma, trasformando il cantiere in un’occasione di rigenerazione urbana. Da dicembre 2024, ogni quattro mesi sui silos del cantiere di Piazza Venezia si alterneranno opere inedite, trasformando questo spazio in una Pinacoteca a cielo aperto. Ispirato a modelli internazionali volti a coniugare tra arte e infrastrutture, come per le Stazioni dell’Arte di Napoli, il progetto si avvale di un Comitato Scientifico composto dai rappresentanti di alcune tra le principali istituzioni culturali di Roma: la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Galleria Borghese, il MAXXI e il Palazzo delle Esposizioni. Ciascun artista è stato selezionato dal Comitato Scientifico per la sua capacità di interpretare le tematiche del contemporaneo e di risolvere in maniera innovativa la sfida di produrre immagini site-specific in grado di raccontare le molteplici anime della città di Roma. La curatela del progetto è affidata a Spazio Taverna. Murales richiama una tradizione artistica che affonda le sue radici nell’origine stessa dell’arte occidentale. Le prime espressioni artistiche della nostra civiltà nascono su un muro: quello delle grotte di Lascaux, dove, circa 17.000 anni fa, gli esseri umani tracciavano simboli e scene di vita collettiva. Questi interventi rappresentavano non solo un atto estetico, ma una narrazione per la comunità, un modo per raccontare la propria identità, i propri valori e la propria visione del mondo. Da quel momento, il concetto di murales ha continuato a evolvere, diventando un linguaggio universale per ogni forma di arte pubblica, capace di connettere arte e società attraverso la narrazione collettiva. I mosaici delle città romane, gli affreschi medievali e le opere monumentali del Rinascimento sono solo alcuni esempi di come l’arte dei murales abbiano sempre svolto un ruolo centrale nella comunicazione visiva e culturale. II progetto murales si inserisce in questa tradizione, reinterpretandola in chiave contemporanea e trasformando i silos della stazione Venezia in tele monumentali che raccontano la Roma di oggi e di domani. II cantiere della linea C diventa simbolo di rigenerazione urbana e di sviluppo sostenibile, luogo vivo, aperto, emblema di una città che ripensa sè stessa, coniugando la bellezza intrinseca di Roma con la sua necessità di evolvere. Con questa iniziativa le società costruttrici della linea C della metropolitana di Roma non contribuiscono solo alla mitigazione dell’impatto del cantiere di Piazza Venezia, ma anche a posizionare Roma tra le metropoli europee all’avanguardia, dove l’arte contemporanea si integra nei cantieri infrastrutturali nel segno delle esperienze di Londra, Parigi e Berlino.
-foto ufficio stampa Webuild-
(ITALPRESS).

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