Volersi bene è fondamentale, non solo per avere una buona autostima, ma anche per costruire rapporti interpersonali di qualità. Se non ci vogliamo bene, avremo difficoltà a relazionarci con gli altri e aumenteremo il rischio di soffrire di depressione.
Individuare i segnali che indicano che non ci vogliamo bene come dovremmo ci può aiutare a migliorare il modo con cui ci relazioniamo con noi stessi (dialogo interiore) e con gli altri. Identificare questi segnali può anche aiutarci a trovare una via d’uscita da stati di tristezza, di sconforto o anche a riprendere in mano le redini della situazione se ci sentiamo giù.
“La peggior solitudine è non stare bene con te stesso.”
-Mark Twain-
Un indicatore di bassa autostima, che spesso sta alla base dei pensieri negativi che facciamo su noi stessi, è mettere in dubbio i sentimenti, le parole e le azioni che altre persone ci rivolgono. Quello che gli altri fanno, dicono o provano per noi ci provoca incertezza.
È chiaro che a tutti noi piaccia sentirci amati e compresi. Tuttavia, le persone con bassa autostima tendono a dare eccessivo valore a quello che dicono o fanno gli altri e a metterlo sistematicamente in dubbio. Pensano che nessuno gli voglia bene o le apprezzi, si crogiolano nelle critiche e, ancor peggio, pensano che ci sia qualcosa di sospetto dietro alle parole positive o agli apprezzamenti.
Tutto ciò dipende da un pensiero incosciente estremamente coerente: come può un’altra persona volermi più bene di quanto non me ne voglia io? Come può un’altra persona rispettarmi più di quanto non mi rispetti io? Come può un’altra persona essere più gentile con me di quanto non lo sia io?
Stare sempre sulla difensiva è un altro chiaro segnale del non volersi bene quanto si dovrebbe. L’insicurezza e la mancanza di fiducia in noi stessi ci mantengono in un costante stato di allerta ingiustificato. Questo fa aumentare i nostri livelli di stress e non ci permette di essere obiettivi rispetto a quello che succede intorno a noi.
Questo stare sulla difensiva non ci consente di comprendere con chiarezza quello che la gente ci dice o ci chiede, e ci fa essere insicuri nei confronti dei loro giudizi sui di noi. Genera, inoltre, uno stato di paura e di tristezza che non ci permette di goderci quello che ci circonda. Stando sulla difensiva è facile che il nostro atteggiamento verso gli altri diventi maleducato, sgradevole o teso, se non addirittura violento.
A questo si aggiunge che ci si aspetta sempre il peggio, finendo per avere reazioni smisurate o fuori luogo. Di solito ciò genera conflitti che, nel peggiore dei casi, portano alla realizzazione delle nostre paure più temute, riconfermando il nostro punto di vista.
Può succedere anche che si cerchi di evitare un conflitto fingendo che vada tutto bene. Ciò significa che anziché difendere qualcosa che è giusto, che ci conviene, che ci interessa, a volte preferiamo rinunciarvi per evitare problemi.
Il problema è che questa mancanza di autostima e di amor proprio non ci danno la forza di difendere quello che è nostro o che ci interessa. Viceversa ci risulterà facile iniziare una discussione per cose inutili o futili.
La paura che gli altri si arrabbino o facciano a meno di noi perché difendiamo la nostra opinione o reclamiamo quello che ci spetta, ci porta ad accettare quello che ci dicono o a dare il nostro assenso per compiacerli. In questo modo aumenta la sensazione che la nostra opinione non importi o che quello che desideriamo non interessi a nessuno.
L’abitudine di fare paragoni con tutti è un altro chiaro segnale del non volersi bene. Paragonarsi con gli altri non sarebbe di per sé negativo, il problema è che le persone che non si vogliono bene esagerano nel farlo, soprattutto in ambiti in cui eccellono meno.
Non solo. Una persona che non si vuole bene fa paragoni anche quando non c’è proprio nulla da paragonare e si crogiola nell’esito negativo. Ne consegue un crollo dell’autostima e sentimenti come l’invidia, la sensazione di abbandono o anche di essere vittime di ingiustizie. Tale condizione erode ulteriormente l’amor proprio.
È vero che molte delle cose che otteniamo possono essere conseguenza di un colpo di fortuna, almeno in parte. Tuttavia, non tutto è questione di fortuna. Saper approfittare delle opportunità è fondamentale per trasformare un colpo di fortuna in un traguardo concreto.
Eppure, se non ci vogliamo bene a sufficienza, non saremo in grado di riconoscere il nostro valore nelle nostre conquiste. Proprio per questo non apprezzeremo le nostre capacità o i nostri sforzi. Inoltre, non riterremo gli altri in grado di apprezzarci e non capiremo i complimenti che ci fanno per congratularsi o lodarci. In un certo qual modo, questa tendenza ad attribuire alla fortuna la responsabilità dei nostri successi ci fa sentire incapaci e demotivati, alla deriva.
Dobbiamo credere in noi stessi, non essere un elemento tossico. Innamoriamoci di noi e tutto intorno a noi cambierà.
Source: lamenteemeravigliosa.it
L'informazione della testata giornalistica di LA7 diretta da Enrico Mentana