Imparare a volersi bene è di somma importanza per la nostra salute emotiva. Se essere positivo con gli altri apporta una serie di vantaggi importanti, esserlo con se stessi è fondamentale. In fine dei conti, siamo le persone con cui resteremo per il resto della nostra vita.
Volersi bene, valorizzarsi, in altre parole coltivare l’amor proprio è simile a esercitare un sano egoismo, a partire dal quale vederci come delle priorità e trattarci bene. Da ciò deriva il riconoscimento di chi siamo e l’accettazione delle nostre virtù e dei nostri difetti.
Inoltre, solo quando impariamo a volerci bene e a nutrirci come se fossimo i nostri stessi figli, potremo dare amore agli altri. Se ci sottovalutiamo, non riusciremo mai a sviluppare un senso di fiducia in noi stessi e la nostra autostima sarà sempre a terra. Volersi bene è una priorità.
“Puoi cercare in tutto l’universo qualcuno che sia meritevole del tuo amore e del tuo affetto più di te stesso e non lo troverai in alcun luogo. Tu stesso, come chiunque altro nell’intero universo, meriti il tuo amore e il tuo affetto.”
– Buddha –
Molte persone pensano di non volersi bene. Questo, in parte, non è corretto. Ci vogliamo bene perché è impossibile il contrario, dato che il mittente e il destinatario di questo sentimento sono la stessa persona. Tuttavia, alcune persone continuano a pensare di non volersi bene. In realtà ciò che intendono con questa affermazione è che vi sono degli aspetti della loro persona o della loro personalità che non apprezzano.
Possiamo pensare di non volerci bene anche quando ci pentiamo o vergogniamo di aver fatto, detto o pensato qualcosa. È normale che ci capiti una cosa del genere, non siamo perfetti. Tutte le persone hanno dei difetti, delle imperfezioni e dobbiamo imparare ad affrontarli. Ma non per questo dobbiamo smettere di volerci bene e apprezzarci.
La bassa autostima ha una cattiva fama, poiché da essa hanno origine numerosi problemi psicologici. Di fatto, è associata a problemi di dipendenza, a un eccessivo bisogno di approvazione e a disturbi come l’ansia e la depressione.
Le persone con un’autostima bassa, oltre a trattare male se stesse, tendono a denigrare e a scoraggiare anche gli altri. In altre parole, proiettano i loro sentimenti su questi ultimi. Inoltre, presentano anche altre caratteristiche:
Come vediamo, una bassa autostima implica una serie di problematiche aggiuntive, come avere problemi interpersonali, lavorativi o in qualsiasi altro ambito.
Imparare a volersi bene è un fattore di protezione dalle malattie mentali. Una bassa autostima agisce come un fattore facilitante nei confronti della depressione, dell’ansia, dei disturbi alimentari e dei disturbi della propria immagine corporea.
Nelle persone anziane, l’autostima bassa è stata associata a una salute peggiore, a una maggiore disabilità, a livelli più alti di ansia, a depressione, somatizzazione e dolore. Allo stesso tempo, un’autostima bassa può essere anche un fattore di rischio di suicidio. Tuttavia, in ciascun caso è uno dei molti fattori che interagiscono con altri. In altre parole, l’autostima bassa di per sé non è la causa, per esempio, di un disturbo alimentare.
Imparare a volersi bene è intimamente connesso al concetto di autostima. Per migliorarla, possiamo servirci di alcune strategie.
Il modo che abbiamo di parlare con noi stessi ha delle conseguenze. Se ci critichiamo e colpevolizziamo continuamente, ci sentiremo male. Viceversa, se ci trattiamo con rispetto e facciamo attenzione al nostro linguaggio, eviteremo il malessere.
Comportarci come giudici rigidi di noi stessi ci impedisce di crescere e progredire. È importante imparare a percepire i nostri aspetti positivi e a rallegrarci per essi, così come ad accettare i nostri difetti. Cercare di cambiarli e arrivare a essere perfetti equivale a pretendere di non essere umani. Di fatto, il cambiamento è possibile solo se lo accettiamo.
Source: lamenteemeravigliosa.it
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