📌 Sembra una sorta di triangolazione fra gli Stati Uniti del nuovo presidente #Trump, l’Europa che si ritrova a Budapest e la Russia di #Putin riunita come ogni anno dal 2004 al Forum di Valdai, quella che va in scena oggi.
Il leader russo non si lascia certo sfuggire l’occasione per affermare che "il vecchio ordine mondiale è irrevocabilmente scomparso e si è sviluppata una lotta per la formazione di un nuovo mondo", nuovo mondo che, aggiunge, non si baserebbe tanto su una lotta per il potere, ma su uno scontro di principi.
È però quando si vanno a tradurre queste parole e quando lo stesso Putin dichiara ancora una volta che non solo la Russia è stata costretta a reagire e ad iniziare il conflitto con l’Ucraina per colpa della NATO, ma che la NATO è ormai anacronistica e che oggi nel mondo è l’unico blocco rimasto, tenuto insieme da cosiddetti obblighi, rigidi dogmi ideologici e cliché, che il discorso si fa più interessante.
Perché se da Budapest arrivano segnali di un possibile accordo o tentativo di tregua e dall’America si ricorda come Trump sostenesse di poter chiudere la partita bellica in un giorno, Putin risponde nell’ordine che "è inutile fare pressioni sulla Russia, anche se il Cremlino è sempre pronto a negoziare", che Trump esagera e, ma questo lo dice il portavoce di Putin, "non c’è nulla che possa risolvere questo problema da un giorno all’altro", anche se concede "almeno andrà meglio se la nuova amministrazione cercherà la pace e non la continuazione della guerra".
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PALERMO (ITALPRESS) – Nuova linfa nell’amministrazione della Regione Siciliana: stamattina, nella sede dell’assessorato regionale alla Funzione pubblica, sono stati accolti…