Secondo lo studio, condotto da un team della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston e pubblicato sulla rivista Neurology, le conseguenze di una carenza di vitamina D per le donne potrebbero rivelarsi davvero molto serie. Bassi livelli di questa sostanza sono stati associati infatti a quasi il 50% in più di probabilità di sviluppare la Sclerosi Multipla, malattia neurodegenerativa.
Per arrivare a questo risultato i ricercatori americani hanno esaminato campioni di sangue di oltre 3200 donne, che hanno già di per sé una probabilità di due o tre volte maggiore di trovarsi alle prese con una diagnosi di Sclerosi Multipla rispetto agli uomini. Analizzando alcuni parametri si è notato che le persone carenti di vitamina D avevano una probabilità superiore del 43% di ammalarsi nell’arco dei successivi 9 anni rispetto a coloro che avevano livelli adeguati. Il rischio è stato invece del 27% più alto per le donne carenti rispetto a quelle con livelli appena insufficienti.
I risultati potrebbero aiutare a spiegare perché esistono tassi più alti di Sclerosi Multipla tra le persone che vivono nei paesi nordici (la ricerca ha preso a campione proprio donne finlandesi) meno esposte alla luce solare (ricordiamo che il sole è fondamentale per aiutare il corpo a produrre la vitamina D necessaria).
Si ritiene che la cosiddetta “vitamina del sole”, che si trova anche in alcuni alimenti come uova, latte, carne e pesce, possa aiutare a sopprimere le cellule immunitarie che attaccano il corpo causando appunto la malattia, tristemente nota per la sua aggressività e che porta in molti casi alla necessità di utilizzare una sedia a rotelle.
Nonostante siano necessari ulteriori studi, da effettuare su persone provenienti da una gamma più ampia di gruppi e regioni, Kassandra Munger, autrice principale dello studio ha dichiarato:
“Il nostro studio, che coinvolge un gran numero di donne, suggerisce che la correzione della carenza di vitamina D nelle donne giovani e di mezza età può ridurre il rischio futuro di MS”.
Secondo gli esperti, dunque, tutte le donne dovrebbero discutere con il proprio medico l’eventualità di assumere un integratore, soprattutto nel caso si lavori in luoghi chiusi, durante la gravidanza o in età avanzata. La vitamina D, tra l’altro, non è importante solo per evitare la comparsa di questa malattia ma nel corso della vita di ogni individuo offre molteplici benefici per la salute.
Source: greenme.it
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