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La virtualizzazione e tutto il mondo definito dal software sono la base delle piattaforme per le nuove reti 5G e per l’Internet of Things

Pat Gelsinger non ha dubbi: la virtualizzazione e tutto il mondo definito dal software sono la base delle piattaforme per le nuove reti 5G e per l’Internet of Things

“In genere vengo in Europa tre o quattro volte l’anno, per parlare soprattutto di infrastrutture e incontrare clienti di rilievo”, esordisce Pat Gelsinger, CEO di VMware. Questa volta l’occasione è il Mobile World Congress di Barcellona, un evento che a Gelsinger piace molto perché “partecipano un po’ tutti, compresi i service provider, e anche perché si incontrano le persone giuste”. Ed è proprio per commentare gli annunci di VMware all’evento catalano che Gelsinger ha incontrato la stampa specializzata a Milano, insieme a Jean-Pierre Brulard, senior vice president e general manager Emea, e Alberto Bullani, regional manager di VMware Italia.

Parola d’ordine virtualizzazione della rete

Come noto, da tempo il Mobile World Congress non è più circoscritto al mondo dei telefonini, ma abbraccia un po’ tutti i temi tecnologici, come mobile, cloud e Internet of Things. E se quest’anno l’attenzione era puntata sul 5G, ovvero la prossima rivoluzione nell’ambito delle reti cellulari attesa al debutto nel 2020, tanto meglio per un pioniere della virtualizzazione come VMware, in quanto “già le prime implementazioni in 5G mostrano che si tratta di un’infrastruttura che fa ampio uso della virtualizzazione, con reti sempre più definite dal software”, ha spiegato Gelsinger, sottolineando che la “NFV, ovvero Network Function Virtualization, cioè la virtualizzazione delle funzioni di rete, diventa essenziale per fornire un’infrastruttura altamente scalabile, anche per rendere più agevole il passaggio al 5G delle piattaforme 4G e LTE già esistenti”. Ma non solo: “Adesso i fari sono puntati sulla realizzazione della piattaforma per le applicazioni, che passerà per una convergenza tra il cloud e le telco. In questo senso, le Olimpiadi del 2020 costituiranno il primo vero debutto, e noi saremo i fornitori delle reti 5G in partnership con Atos, che è stato sponsor tecnico di Rio 2016 e lo sarà anche per Tokyo”, ha proseguito Gelsinger.

Il ruolo dei Service Provider

Un ruolo essenziale, nel nuovo scenario delineato dal numero uno di VMware, è quello dei CSP, i Communication Service Provider, che operano globalmente ma “sono soprattutto di origine europea”, come ha tenuto a evidenziare Gelsinger, e ai quali la società ha destinato in particolare gli annunci di Barcellona, per agevolarli nella transizione definitiva verso il modello software defined: analogamente a quanto avvenuto con i data center, caratterizzati da una virtualizzazione che si è sempre più evoluta verso una modalità definita dal software anche con l’appoggio del cloud, anche il mondo delle telco deve approdare alla logica della Network Function Virtualization. Anche perché la transizione cui sono chiamati i Service Provider con l’avvento del 5G va verso la presenza di una maggiore componente di servizi accanto alla capacità di banda, soprattutto alla luce dell’affermazione dell’Internet of Things. Come ha ricordato Pat Gelsinger, da qui a meno di tre anni, cioè nel 2020, “si prevede che vi saranno più macchine che persone connesse”. E nel grande mercato che da qui a pochi anni sarà definito dall’Internet of Things, “il ruolo di VMware è quello di occuparsi di connettività: non ci occuperemo né di analytics né di sensori o di altre cose noiose”, ha esemplificato argutamente Gelsinger.

Tre annunci chiave

Chi era a Barcellona ha visto tra l’altro l’annuncio della nuova versione 2.0 delle soluzioni di virtualizzazione delle reti VMware vCloud NFV, la piattaforma integrata, modulare e multi-tenancy che combina un’infrastruttura di virtualizzazione delle funzioni di rete a elevata disponibilità con funzionalità di gestione delle operazioni. Già adottata da oltre 45 service provider che servono 300 milioni di abbonati in tutto il mondo, nelle parole dell’azienda, VMware vCloud NFV “consente di trasformare le architetture di rete, la service delivery, le operation e gli economics attraverso una rete più dinamica, agile e basata su software”. Inoltre, sempre a Barcellona, VMware ha annunciato che i Communications Service Provider potranno veicolare ai clienti nuovi servizi di enterprise mobility sfruttando AirWatch, cioè la soluzione di VMware per l’Enterprise Mobility Management, attraverso l’offerta vCloud Air Network Managed Services Provider. Infine, da segnalare l’accordo con Harman, azienda attiva nelle tecnologie connesse per numerosi ambiti verticali e acquisita recentemente da Samsung, per fornire soluzioni IoT semplificate e specializzate per i mercati manifatturiero, retail, costruzioni, automotive e dell’efficienza energetica. “Ci aspettiamo molte altre partnership oltre a questa”, ha concluso Pat Gelsinger.

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Source: datamanager.it

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