Violenza di genere: conseguenze sui figli
Quando un bambino nasce, ha diversi bisogni, come quelli di protezione, amore genitoriale, stabilità o socializzazione. Se questi bisogni vengono soddisfatti in modo adeguato e consistente, il piccolo sviluppa la sua fiducia nei confronti delle cure dei genitori, oltre a credere di meritarle.
Se si verifica una situazione di violenza di genere, tutti questi bisogni in qualche modo possono essere ignorati. È molto difficile che in una circostanza simile i bambini siano certi di poter contare su attenzioni, comunicazione e sul rapporto con la loro figura di attaccamento. Questo adulto di solito non è emotivamente disponibile e non è in grado di offrire soluzioni e affetto. È invece una fonte di emozioni negative.
Questi stessi adulti che per i propri figli dovrebbero rappresentare un rifugio sicuro e il centro da cui esplorare il mondo spesso cercano conforto quando stanno male e trasmettono una paura indescrivibile ai piccoli. I bambini vedono gli adulti terrorizzati nella loro stessa casa. Gridare e piangere senza conforto.
In presenza di violenza di genere, ci sono buone probabilità che i bambini sviluppino un attaccamento di tipo insicuro o evitante. Di fatto, le donne vittime di violenza possono avere un’immagine più negativa dei loro figli e di se stesse in quanto madri, dunque è probabile che soffrano anche di depressione perinatale.
Violenza di genere: come influisce sullo sviluppo dei figli?
La violenza di genere non compromette solo lo sviluppo di un attaccamento sicuro, fondamentale per il successivo benessere del bambino. Altera anche il normale sviluppo psicologico dei piccoli. Come si può immaginare, essere esposti sin da tenera età a una tale condizione influisce negativamente sul proprio benessere emotivo e sociale.
Possono presentarsi problemi di identificazione e regolazione emotiva. I bambini si sentono colpevoli della situazione che vivono, cosa che li porta spesso a soffrire di ansia senza comprendere quello che provano e perché. Cercano anche di evitare e reprimere queste emozioni rendendole croniche.
È possibile riscontrare anche significativi problemi di autostima e di sviluppo della percezione di sé. Non bisogna dimenticare che questi bambini possono avere anche problemi di condotta e di relazione con coetanei e altri adulti.
“La violenza crea più problemi sociali di quelli che risolve.”
-Martin Luther King-
Violenza di genere e disturbo post-traumatico da stress nei figli
Poiché i bambini esposti a situazioni di abuso sono vittime indirette, sviluppano con frequenza un disturbo post-traumatico da stress. Ma come si manifesta nei bambini? Come altri problemi di salute (fisica e mentale), i sintomi associati a questa patologia non sono uguali a quelli manifestati dagli adulti.
I bambini, infatti, rivivono il fatto traumatico tramite un gioco, ricordi reiterati di quanto vissuto in condizioni di lucidità, incubi, flashback, dissociazioni o malessere ricordando il fatto.
È possibile notare anche una certa introversione nell’acquisizione delle responsabilità, ovvero si osserva distanziamento sociale, perdita di abilità precedentemente acquisite, riduzione del gioco, dell’esperienza e dell’espressione emotive.
Infine, può palesarsi una maggiore attivazione che comporta disturbi del sonno, ipervigilanza, minore concentrazione o improvvise risposte eccessive e intense. Per il loro benessere, è importante che i piccoli ricevano la giusta terapia da psicologi qualificati, poiché le conseguenze della loro condizione di vittime indirette sono nefaste. Aiutiamoli!