Per chi non lo sapesse la bile d’orso contiene un principio attivo noto come acido ursodeossicolico (UDCA), molto apprezzato in Cina e Vietnam grazie alle sue doti antinfiammatorie e protettive nei confronti del fegato. Con questo “ingrediente” si arricchiscono medicinali ma anche prodotti per il corpo, shampoo e altro.
Il Vietnam ha da poco preso una decisione storica accordandosi con Animals Asia per chiudere definitivamente con gli allevamenti di orsi per estrarre la bile. E’ stato firmato infatti un memorandum d’intesa (MOU) che delinea un accordo tra la nota associazione animalista e la Vietnam Administration of Forestry (VNFOREST) che lavoreranno insieme con lo scopo di salvare gli orsi ancora in gabbia nelle aziende agricole di tutto il Vietnam. Attraverso il MOU il governo si impegna a garantire che nessun orso possa più essere tenuto da famiglie private (dove ancora oggi si intraprende l’estrazione illegale della bile) e che i circa 1.000 orsi attualmente detenuti in cattività in tutto il paese vengano spostati nei santuari.
Il documento è stato firmato mercoledì 19 luglio ad Hanoi presso il Ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale. Si tratta di un accordo che finalmente chiuderà la scappatoia che ha permesso alle aziende di continuare ad estrarre bile nonostante l’illegalità della pratica. Si prevede che questo provvedimento porterà già a breve ad una significativa riduzione della domanda di bile e contribuirà alla fine del mercato illegale di questa sostanza.
Animal Asia ha finora salvato 186 orsi in Vietnam dal momento che ha istituito il suo santuario a Tam Dao nel 2008. L‘allevamento di bile d’orso è in realtà illegale in Vietnam già dal 1992. Ma con il paese privo di risorse e di competenze per costruire centri di soccorso e cura degli animali, le famiglie sono state autorizzate a mantenere gli orsi a nome del governo. Questa scappatoia ha consentito di continuare fino ad oggi l’allevamento degli orsi per estrarne la bile.
La firma di questa intesa è ovviamente un risultato importante nella battaglia per porre fine a questa crudeltà ma ciò non significherà ovviamente la cessazione immediata degli allevamenti. Si pongono infatti ora questioni fondamentali da risolvere: per prima cosa la necessità di finanziare e gestire i santuari e poi procedere con il trasferimento degli orsi privati ai centri di soccorso. Si prevede ovviamente la costruzione di nuovi santuari e una maggiore assistenza in quelli già esistenti.
Quando potremmo dire che anche la Cina si sta impegnando per l’abolizione della fattorie della bile illegali dove si trovano ancora circa 10 mila orsi della luna? Aspettiamo quel giorno con ansia!
Source: greenme.it
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