Manganese, ferro e idrocarburi policiclici aromatici, in quantità «molto cospicua», arrivati fino ad alcuni affluenti del fiume Agri.
Con questa motivazione la giunta regionale della Basilicata, riunitasi in seduta straordinaria alla vigilia di Pasqua, ha sospeso le attività del Centro oli di Viggiano dell’Eni dove ogni giorno vengono lavorate migliaia di barili di petrolio. Il provvedimento è stato comunicato dal presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd), ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, Gian Luca Galletti e Carlo Calenda.
La Basilicata il 4 aprile scorso aveva avvertito l’Eni di fermare la contaminazione di ferro, manganese e idrocarburi dovuti a un’avaria in un pozzetto verificatasi a febbraio nel Centro Oli. Ma ha riscontrato “inadempienze e ritardi rispetto alle prescrizioni regionali”. Per questo la Giunta regionale della Basilicata ha “deliberato la sospensione di tutte le attività del Centro Oli Val d’Agri (Cova) dell’Eni” di Viggiano (Potenza) dove ogni giorno vengono lavorate decine di migliaia di barili di petrolio.
La decisione, “è stata successivamente comunicata dal presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd) ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, Gianluca Galletti e Carlo Calenda”. L’Eni ne ha preso atto “ed è in attesa di poter esaminare i contenuti della delibera della Giunta regionale”.
Source: lanuovaecologia.it