Proviamo molte emozioni, a volte in maniera molto intensa, come la colpa, l’ira, la tristezza, la rabbia. Spesso, però, non menzioniamo un’emozione che può avere un impatto talmente forte da distruggerci: l’umiliazione.
L’umiliazione è uno stato emotivo negativo che ci segna profondamente. La sensazione di non valere nulla, di essere mediocri, di sembrare ridicoli qualunque cosa si faccia è una croce pesante da portare.
Per me è sempre stato un mistero perché gli uomini si sentano onorati quando impongono delle umiliazioni a propri simili.
Mahatma Gandhi
I ricercatori dell’Università di Amsterdam hanno condotto uno studio il cui obiettivo era quello di confrontare le reazioni di 46 volontari a diversi stati emotivi. Hanno analizzato le onde cerebrali dei partecipanti mentre leggevano insulti o elogi su uno schermo.
I volontari hanno ascoltato diverse storie e sono stati invitati a mettersi nei panni dei protagonisti. Solo così avrebbero potuto comprendere le loro emozioni. Ad esempio, una delle situazioni prevedeva un appuntamento con una persona, la quale, non appena li vedeva, se ne andava.
Gli studiosi hanno scoperto che il sentimento di umiliazione scatena un’attività cerebrale molto più veloce e intensa rispetto all’allegria, più negativa dell’ira, oltre ad attivare le aree associate al dolore.
L’umiliazione attiva le aree cerebrali associate al dolore.
Anche se gli elogi risvegliavano allegria, il sentimento dell’umiliazione era molto più intenso rispetto a questa emozione piacevole. Il risultato più sconcertante è che nemmeno l’ira reggeva il confronto: molti partecipanti erano arrabbiati o infastiditi a causa degli insulti, ma l’umiliazione aveva una carica molto più negativa.
L’umiliazione è presente nella vita di tutti i giorni. Di fatto, molte persone non sono in grado di comunicare se non umiliando chi hanno di fronte, pensando di farlo per il suo bene. Mancano dell’empatia necessaria per trasmettere ciò che vogliono dire in maniera più gradevole e cortese.
Un classico esempio è quello della madre che elogia l’amico del figlio prendendolo come punto di riferimento per attività e comportamenti. Senza saperlo, sta disprezzando e sminuendo lo sforzo del figlio. Se fa un confronto quando entrambi i ragazzi sono presenti, il malessere del figlio può aumentare a causa dell’umiliazione a cui è sottoposto.
Situazioni di questo genere non mancano nella vita di tutti i giorni, soprattutto in ambito lavorativo o nei rapporti di coppia. Questa sensazione si manifesta quando uno dei due membri della coppia si burla dell’altro e lo fa sentire inferiore.
L’umiliazione è un’emozione sgradevole e intensa che può protrarsi nel tempo per quanto è profonda la sua ferita. Colpisce l’autostima e in qualche modo la annienta ed è difficile recuperarla.
Cosa si può fare in situazioni simili? Come possiamo evitare che l’umiliazione ci segni profondamente? Come possiamo gestire il malessere che provoca?
La chiave sta nel conoscersi e nel valorizzarsi. Non dobbiamo dare troppo peso e potere all’opinione altrui. Dobbiamo capire chi siamo e impedire che siano gli altri a definirci. In definitiva, dobbiamo prenderci cura della nostra autostima per ritrovare la fiducia in noi stessi nei momenti di dubbio e sconforto.
In questo senso, è molto importante curare il nostro linguaggio interiore, il modo in cui comunichiamo con noi stessi. Ci diciamo cose belle o ci ripetiamo costantemente “quanto sono stupido/a”, “le cose vanno sempre male” o “sono un disastro”?
Dobbiamo trattarci bene, valorizzarci e volerci bene. Se siamo permissivi con gli altri, perché non esserlo con noi stessi? Concediamoci di sbagliare, non aspiriamo alla perfezione.
Valorizziamoci al punto che qualsiasi attacco umiliante da parte degli altri ci sia indifferente. Perché non possiamo evitare che altri ci umilino, ma possiamo fare in modo che questo non ci faccia stare male.
Ho imparato che umiliare un’altra persona significa imporle un destino inutilmente crudele.
Nelson Mandela
Ora che avete compreso che l’umiliazione è un attacco all’identità, con l’obiettivo di causare dolore, prendete delle precauzioni. Iniziate a valorizzarvi, a non dipendere tanto dall’approvazione degli altri e a credere di più in voi stessi.
Source: lamenteemeravigliosa.it
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