L’azienda ha ottenuto il via libera dalla motorizzazione dello stato USA assieme ad altre 20 compagnie concorrenti
L’era dell’auto senza pilota è cominciata per Uber anche in California. La compagnia più amata dai tassisti ha infatti ottenuto dal Dipartimento dei motoveicoli del paese il permesso di mettere in strada i suoi prototipi di self-driving car, per testarne la fattibilità. Con lei ci saranno altre 20 compagnie, che pure hanno ricevuto il via libera dalla motorizzazione americana, tra queste ci sono Tesla, Waymo e Baidu. La prima, capitanata da Elon Musk, è forse quella che è più avanti nella tecnologia della macchina indipendente, visto che già utilizzata per le sue Model un sistema semi-automatico, una sorta di anticipazione della piattaforma senziente vera e propria.
Periodo caldo
In realtà, Uber aveva già cominciato a testare le sue vetture senza conducente, fino a quando il Dipartimento della California ne aveva intimato il blocco a causa dell’assenza del famoso permesso da ottenere più per motivi burocratici che fattuali. La stessa Uber aveva dichiarato di non essere obbligata alla certificazione perché le sue automobili, almeno nella fase primordiale, vengono monitorate sia da un autista/passeggero interno che a distanza, come del resto gran parte di quelle della concorrenza. “Sono i primi giorni per noi ed è impensabile che le nostre automobili vengano messe in strada senza qualcuno che le guidi o almeno le controlli” – aveva detto nei mesi scorsi un portavoce di Uber.
Come sappiamo, i singoli stati spingono per regolarizzare l’accesso alle aree pubbliche dei mezzi innovativi, compresi quelli privi di guidatore o semi-pilotati, per stilare reportistiche più accurate rispetto a incidenti e infrazioni. Gli stessi produttori hanno il dovere di compilare dei report annuali in cui spiegano quando si è reso necessario l’intervento manuale e i casi in cui la tecnologia ha riscontrato difficoltà nel gestire particolari situazioni. Dopo tre mesi di tira e molla, pare che Uber abbia messo assieme tutti i documenti necessari per allinearsi agli altri operatori del settore, almeno in California.
Source: datamanager.it