Continuano ad aumentare i turisti stranieri in Italia, ma si tratta di un turismo ‘mordi e fuggi’ con soggiorni in media di pochi giorni (quelli dei cinesi 1,8 giorni) in cui spendono meno degli anni scorsi.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’analisi “Il turismo internazionale in Italia”, realizzata da Confturismo-Confcommercio e presentata sabato a Cernobbio in occasione del Forum di Confcommercio.
Dalla ricerca emerge che è grazie agli stranieri che il bilancio del turismo italiano resta positivo anche se tra il 2001 e il 2016 abbiamo perso 45 miliardi di euro a causa dei soggiorni più brevi:
Il turismo internazionale in Italia è principalmente di origine europea mentre quello extra europeo rappresenta circa il 30% del turismo internazionale verso l’Italia.
La classifica nel corso dell’ultimo anno presenta un importante cambiamento. Esce la Russia (gli arrivi da questo Paese si sono dimezzati nel corso degli ultimi tre anni) e rientra il Giappone.
Se osserviamo, invece, il lungo periodo ci sono altri importanti cambiamenti. Scalano posizioni Cina e Svizzera. Nelle prime tre posizioni si confermano Germania, Usa, Francia mentre il Regno Unito fa spazio alla Cina al quarto posto.
Boom di turisti internazionali nelle città d’arte, nelle località collinari e nelle città minori di interesse storico e artistico che confermano arte e cultura come tratti distintivi dell’offerta turistica italiana con tante città di piccole e medie dimensioni in grado di coniugare i valori del patrimonio culturale con quelli ambientali e paesaggistici. Arte e cultura si confermano tratti distintivi dell’offerta turistica italiana non solo per il contributo dato dalle grandi destinazioni (Roma, Firenze, Venezia ma anche Napoli, Torino e Milano, decisivo in questo caso l’effetto Expo), ma soprattutto per quello fornito dalle tante città di piccole e medie dimensioni in grado di coniugare i valori del patrimonio culturale a quelli ambientali e paesaggistici.
L’analisi del movimento turistico per aree mette in contrapposizione gli straordinari risultati di Padova, Bologna e Verona con quelli deludenti di Ravenna, Pisa e Pistoia. E nelle destinazioni minori risulta evidente il contrasto tra la crescita di Urbino, Pompei e Ravello ed il calo di Aquileia, Paestum e Piazza Armerina.
“Risistemare la tassa di soggiorno, creare delle condizioni di parità. Non va bene che alcune categorie dell’ospitalità la pagano e altre no”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini durante il suo intervento al forum di Confcommercio. “La distinzione tra comuni turistici e no è superata – ha spiegato – e anche la concezione delle stelle degli alberghi”. Per Franceschini va anche regolato il fenomeno di b&b. “Ci sono delle novità ed è sbagliato ignorarle – anche loro chiedono una regolamentazione”, ha concluso.
Source: www.agi.it
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