Tenia del cane e ‘verme solitario’ umano: come entrano nel corpo questi parassiti – di Andrea Centini
Una panoramica sulle infezioni causate dalla tenia del cane e da altri ‘vermi solitari’ che hanno come ospite definitivo l’essere umano, come Taenia saginata e Taenia solium.
Questi parassiti, alcuni dei quali possono arrivare a 12 metri di lunghezza, hanno complessi cicli che coinvolgono altre specie e in determinati casi possono scatenare gravi patologie.
Uno dei parassiti più comuni dei nostri amici a quattro zampe è la tenia del cane o tenia canina (Dipylidium caninum), che a dispetto del nome può infettare anche i gatti e più raramente l’essere umano.
Si tratta di una specie diversa dalle tenie (genere Taenia) che colpiscono normalmente l’uomo, parassiti conosciuti volgarmente col nome di ‘vermi solitari’.
Le tenie solitamente si localizzano nell’apparato intestinale degli ospiti finali, tuttavia possono colonizzare anche altre parti dell’organismo, come dimostra un caso di infezione da tenia del cane balzato agli onori della cronaca.
Uno di questi parassiti è stato infatti trovato aggrovigliato sulla colonna vertebrale di una donna francese di 35 anni, che aveva sviluppato una forte infiammazione, formicolio alle gambe e perdita di equilibrio.
Ecco cosa c’è da sapere sulla tenia del cane e sulle altre specie, come ci si infetta e qual è la cura.
Cos’è la tenia del cane
La tenia del cane e i vermi solitari sono parassiti che fanno parte del phylum dei platelminti, i vermi piatti, così chiamati poiché schiacciati in senso dorso-ventrale (come una fettuccia di tessuto).
La trasmissione della tenia canina è legata all’ingestione di una pulce infetta, che rappresenta l’ospite intermedio.
Le due specie di pulci principalmente coinvolte sono Ctenocephalides canis e Ctenocephalides felis, ma ce ne sono anche altre.
Da adulta la tenia del cane può arrivare a una lunghezza di 70 centimetri; ha una colorazione bianco giallastra e possiede una testa particolare – chiamata scolice – dotata di uncini con cui si tiene ancorata all’intestino (o ad altri tessuti) dell’ospite finale, normalmente un mammifero.
La tenia adulta non si alimenta direttamente con le sostanze nutritive presenti nell’intestino dell’ospite, ma le assorbe attraverso il proprio tessuto epidermico.
Il ciclo della tenia del cane. Come indicato, l’infezione è legata all’ingestione di una pulce infetta.
Le larve di questi insetti, infatti, si nutrono delle uova del parassita – contenute nelle cosiddette proglottidi – espulse con le feci dai mammiferi infettati.
Una volta entrate nel tratto digerente delle pulci, le uova della tenia si schiudono e danno vita a una larva priva di coda, che resta in attesa di essere divorata – con tutta la pulce – da un mammifero.
Una volta nell’intestino dell’ospite finale, la larva si aggancia con lo scolice al tessuto e si sviluppa nell’esemplare adulto, un lungo verme che può essere composto da numerosissimi segmenti.
Il verme si riproduce per ermafroditismo e disperde le uova attraverso il rilascio delle proglottidi, che si contraggono per favorire l’espulsione (assieme alle feci ma anche sole).
Sono simili a piccoli chicchi di riso che possono essere visibili sulle feci dei cani o attorno alla zona anale. Le larve delle pulci le ingeriscono e così possono dare inizio a un nuovo ciclo.
Sintomi e conseguenze della tenia del cane
Tra i sintomi più comuni dell’infezione da tenia del cane c’è il prurito anale – dovuto alla presenza nell’area delle proglottidi -, il malassorbimento del cibo, grande appetito, la perdita di peso e di lucentezza del manto.
Possono essere presenti anche diarrea e vomito, quest’ultimo nei casi di infezioni più estese.
Spesso ad accentuare il malessere negli animali vi è la presenza di pulci, che sono alla base della parassitosi.
Trattare i propri animali con prodotti ad hoc riduce di conseguenza il rischio che possano sviluppare l’infezione.
Nei rari casi in cui la tenia del cane infetta l’uomo possono comparire stitichezza, insonnia, perdita di peso e altri sintomi.
Come si cura la tenia del cane. Normalmente l’infezione da tenia del cane non rappresenta un’emergenza sanitaria/veterinaria e la terapia standard è molto efficace.
Il trattamento prevede sia nell’uomo che negli animali l’assunzione dei farmaci Praziquantel o di Epsiprantel, che sciolgono letteralmente il parassita nell’intestino. La stessa procedura è prevista contro i ‘vermi solitari’ umani.
La tenia dell’uomo – il verme solitario
Esistono al mondo oltre cento specie di tenia, ma quelle che interessano l’uomo sotto il profilo patologico sono tre: Taenia asiatica, Taenia saginata (Taeniarhynchus saginata) e Taenia solium.
Taenia saginata: la Taenia saginata ha come ospite intermedio i bovini e come ospite finale l’essere umano.
Il ciclo prevede l’ingestione di feci umane infette (dalle proglottidi) da parte dei bovini, all’interno dei cui muscoli e del sistema nervoso centrale si incistano le larve, dopo aver migrato in diversi distretti del loro organismo.
Mangiando carne poco cotta di questi animali si viene infettati e il ciclo ha di nuovo inizio. La Taenia saginata può arrivare a 12 metri di lunghezza.
Taenia solium: la Taenia solium, a differenza della T. saginata, ha come ospite intermedio il maiale, e ci si infetta principalmente mangiando la carne poco cotta o cruda di animali infetti, dove sono incistate le larve.
A volte le larve – dette cisticerchi – possono scatenare una grave patologia chiamata cisticercosi, quando l’infezione non avviene attraverso l’ingestione di carne cruda/poco cotta, ma da cibo contaminato da feci contenenti le uova del parassita.
In questo caso l’uomo da ospite definitivo si trasforma in ospite intermedio, e i cisticerchi possono invadere diversi distretti dell’organismo, compreso il sistema nervoso centrale.
Qui possono innescare epilessia e gravi patologie neurologiche fino alla morte del paziente.
Taenia asiatica: Scoperta solo negli anni ’80, la Taenia asiatica ha un comportamento del tutto affine a quello della Taenia saginata, benché anch’essa, come la Taenia solium, coinvolge suini (maiali e cinghiali) invece che bovini.
Source: http://www.informarexresistere.fr