Capricci, pianti, grida, pizzicotti, schiaffi… Quando si tratta dell’educazione dei bambini, talvolta non sappiamo bene come fermare queste condotte poco adeguate. Alcune tecniche possono aiutarci a controllare questi e altri atteggiamenti spiacevoli.
Allo stesso tempo, serviranno a consolidare gli atteggiamenti che, viceversa, riteniamo idonei. Come potete immaginare, sarà necessario uno sforzo costante da parte dei genitori, tuttavia una volta messe in marcia, serviranno ad ottenere risultati estremamente interessanti… Continuate a leggere ed imparerete alcuni trucchi utili per l’educazione dei più piccoli.
“L’educazione non è la preparazione alla vita, l’educazione è la vita stessa”
-John Dewey-
Le tecniche che vedremo oggi sono tre: rinforzo, punizione ed estinzione. Se applicate, queste strategie possono favorire l’atteggiamento del bambino, farlo restare inalterato, ridurlo o farlo sparire. Il rinforzo è l’elemento che porterà il piccolo a continuare ad adottare una determinata condotta o che la presenti più spesso.
“Il modo migliore affinché i bambini siano buoni è renderli felici”
-Oscar Wilde-
Ebbene, il rinforzo può essere positivo o negativo. Nel primo caso si intende uno stimolo positivo da presentare subito dopo il comportamento che vogliamo si mantenga o si rinforzi. Esempio: se ci complimentiamo con un bambino subito dopo che ha messo in ordine la sua stanza, avremo maggiori possibilità che il fatto si ripeta il giorno dopo.
D’altra parte, esiste anche il rinforzo negativo. Questo suppone la scomparsa di un elemento considerato negativo dal bimbo dopo averlo indotto a fare quello che desideriamo faccia. In termini pratici, per un bambino piccolo, può essere molto spiacevole che sua madre sia arrabbiata con lui; se alla mamma passa l’arrabbiatura quando lui le chiede scusa, cresceranno le possibilità che il bambino torni a chiedere scusa quando nota che sua madre è arrabbiata.
Proprio come il rinforzo serve a potenziare le condotte che consideriamo positive, esistono anche altre tecniche che i genitori possono implementare durante la fase educativa. Si tratta della punizione e dell’estinzione. Le tre tecniche dovranno essere attivate subito dopo il verificarsi del comportamento del bambino che si intende modificare.
Anche la punizione può essere positiva o negativa. Nel primo caso si intende mettere il bambino in una posizione per lui sgradevole ogni qualvolta si comporti secondo termini ritenuti inadeguati. Quando un membro della famiglia sgrida il bambino dopo che questi ha commesso una marachella, si sta mettendo in atto proprio questa tecnica.
La punizione negativa, invece, consiste nel privare il bambino di qualcosa che gli piace dopo che ha mostrato la condotta che vorremmo che sparisca. Un esempio in questo senso è quando sospendiamo l’attività di gioco per qualche minuto perché nostro figlio ha litigato con un altro bambino o ha generato qualche tipo di conflitto.
Immaginiamo che in quanto genitori vi sia già capitato di notare che i vostri rimproveri non siano serviti a far sparire un determinato atteggiamento. Anzi, forse è successo il contrario: sono serviti a fomentarlo. Tranquilli, è un fenomeno che capita spesso. Perché? Perché la vostra ramanzina ha funzionato come un rinforzo positivo per il piccolo.
Come è possibile? Ebbene…sembra che talvolta i rimproveri, più o meno accesi che siano, non abbiano un effetto spiacevole per il bambino, ma appaiano, al contrario, desiderabili. Spieghiamoci meglio: può capitare che il bambino non percepisca il malessere dei genitori nei suoi confronti, ma che interpreti, invece, la sgridata come una dose di attenzione sociale.
“I bambini vengono educati da quello che gli adulti sono e non dai loro discorsi.”
-Carl Gustav Jung-
L’attenzione sociale è uno dei più potenti rinforzi positivi che esistano, sia per i bambini sia per gli adulti. In questo senso, il bambino capisce che più grandi saranno le sue marachelle, maggiori attenzioni riceverà dai propri genitori. In questi casi, sarà opportuno attivare la cosiddetta tecnica dell’estinzione.
L’estinzione consiste nel reprimere il rinforzo di una condotta che è stata rinforzata in precedenza. In altre parole, se il bambino si comporta male, dovremo comportarci come se nulla fosse (ritireremo l’attenzione, il rinforzo positivo). Ciò significa continuare a fare quello che stavamo facendo senza dire una parola. In questo modo, il bambino finirà per reprimere quel comportamento non adeguato. Tecniche interessanti, non è vero? Vi invitiamo a metterle in pratica.
Source: lamenteemeravigliosa.it