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Le Iene, inchiesta shock: Sushi All You Can Eat

Una nuova inchiesta shock de Le Iene ha cercato di fare luce sulla situazione. Come è possibile servire pesce crudo davvero di qualità in menù a consumo illimitato con un prezzo così basso?

Il caso di Milano è emblematico per quanto riguarda i prezzi. All’All’You Can Eat si può mangiare pesce crudo servito in stile giapponese con un menù a circa 13 euro a mezzogiorno e a 19 euro per la cena. Ma con la gara al ribasso i prezzi scendono fino a meno di 9 euro per il pranzo, la stessa cifra con cui a Milano si paga un’insalatona di verdure.

Allora Le Iene hanno deciso di girare per alcuni ristoranti di Milano e di prelevare dei campioni di pesce crudo da sottoporre alla valutazione di un esperto di cucina giapponese.

I risultati shock su 8 Sushi All you can eat di Milano

Su 8 campioni prelevati in altrettanti ristoranti di Milano, 3 sono stati classificati come discreti, mentre per altri 5 sono emersi vari problemi. A cominciare dalle enterobatteriacee per cui sono stati rilevati valori tra 520mila e 860mila, dove il livello massimo è di 10mila. Si trattava quindi di prodotti degradati, che potevano portare vomito, mal di testa, mal di pancia. Sono stati rilevati anche Escherichia coli e in 2 casi istamina, pericolosissima per i soggetti allergici, che possono anche morire soffocati. I risultati nei ristornati giapponesi non All you can eat, quindi con menù alla carta, i valori erano tutti nella norma.

Con queste premesse il rischio di intossicazioni alimentari è dietro l’angolo. Chi vuole davvero mangiare pesce crudo, dovrebbe scegliere un ristorante di qualità.

Riassumendo, sono stati rilevati:

  • Enterobatteriacee
  • Escherichia coli
  • Istamina

Sushi, come capire se il pesce crudo è fresco

Dal servizio andato in onda ieri sera ecco alcuni suggerimenti da parte di unp dei più famosi “Sushi Man” italiani per riconoscere il pesce crudo di qualità. Deve essere liscio e non appiccicoso e ovviamente non deve avere cattivo odore.

Ma per mascherare il cattivo odore del pesce non esattamente fresco esiste un trucco molto semplice. Basta immergerlo nella salsa di soia ed ecco che il gioco è fatto, gli odori sgradevoli spariscono e il cliente comune del ristorante pensa di essere di fronte a del buon pesce fresco.

Per capire se il pesce crudo è fresco bisogna controllare:

  • Colore
  • Odore
  • Temperatura
  • Consistenza
  • Gusto e retrogusto

E’ importante controllare anche il tagliere dove viene preparato il sushi, cosa che si può fare quando la cucina del ristorante è ‘a vista’. Il tagliere non deve mai essere ingiallito. Significa che non viene pulito e disinfettato come si deve.

La consistenza è importante perché il pesce davvero fresco deve risultare compatto, sodo e non appiccicoso. Se al tatto la tipica fettina di pesce del sushi e del sashimi appare molliccia e appiccicosa, come se fosse unta, probabilmente il pesce non è fresco.

Vista, gusto, olfatto e tatto ci permettono di riconoscere, con un po’ di esperienza, se il pesce è fresco oppure no. Appena entrati nel ristorante, inoltre, non dovreste sentire odore di pesce che potrebbe essere lo spiacevole segnale di tonno o salmone lasciati per troppo tempo fuori dal frigorifero. Il salmone rimasto per due giorni fuori dal frigorifero non è di certo pesce fresco.

L’esperto suggerisce di ordinare il sashimi come prima cosa per verificare se un ristorante serve pesce fresco. Il sashimi non è condito dunque eventuali cattivi odori non dovrebbero essere stati coperti con qualche ‘trucco’.

I ristoranti All You Can Eat devono pur risparmiare per poter offrire prezzi così bassi alla clientela e tutto ciò va a discapito della qualità del cibo ma anche delle competenze dei dipendenti e sui metodi di conservazione.

Tutti i ristoranti che vendono pesce crudo o marinato devono avere a disposizione l’abbattitore per annientare con il surgelamento l’Anisakis, un ‘vermetto’ che può perforare le pareti dell’intestino.

I costi ambientali e umani di sushi e sashimi

Alla ‘mania’ per il sushi e il sashimi dell’occidente sono legati non soltanto rischi per la salute per chi consuma pesce deteriorato o contaminato ma anche conseguenze negative per l’ambiente e violazioni dei diritti umani.

Gli stock ittici si stanno impoverendo e lo sfruttamento dei lavoratori, in particolare in Thailandia per la pesca dei gamberetti, è una vera e propria piaga basata sulla violazione dei diritti umani e sullo sfruttamento dei lavoratori, bambini compresi.

Siete ancora sicuri di voler mangiare pesce crudo al Sushi All’You Can Eat?

Guarda qui il servizio completo de Le Iene.

Marta Albè

Source: greenme.it

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