Una settimana dopo la Grande Luna, che ha tenuto incollati alle finestre milioni di persone in tutto il mondo, è la volta delle stelle cadenti, le meteore Geminidi, che da la sera di domenica 10 fino al 19 dicembre riempiranno i nostri cieli. Il picco di visibilità sarà raggiunto la sera di mercoledì 13 (ma anche la sera dopo). Ma cosa sono esattamente le Geminidi?
Cosa sono
“I più recenti studi – spiegano dall’associazione astrofili italiani – hanno rilevato che questo sciame mostra un’attività massima sostenuta per parecchie ore, con due aumenti della frequenza: il primo più consistente, con meteore di debole luminosità, e il secondo meno cospicuo, con meteore più brillanti. Le circostanze con cui potremo osservarle irradiarsi da un’area poco a nord-ovest di Castore saranno quest’anno molto favorevoli, dato che non ci sarà alcun disturbo della Luna”. Stasera infatti la Luna sarà praticamente assente, mentre ad agosto, nella notte di San Lorenzo, lo spettacolo delle ‘Lacrime di san Lorenzo’ (Perseidi) fu in parte offuscato dal bagliore prodotto dalla luna piena.
Le Geminidi sono un gruppo di stelle cadenti prodotto dall’asteroide 3200 Phaethon, un oggetto dal diametro di oltre cinque chilometri e con un’orbita che incrocia quella di Mercurio, Venere, la Terra e Marte in precisi momenti dell’anno. Per osservare lo sciame meteorico nei prossimi giorni basterà volgere lo sguardo verso il radiante della Costellazione dei Gemelli, da cui prende il nome. col passare dei giorni si sposta da nord/ovest verso est. La sua sigla internazionale è GEM. Quando la Terra si trova in prossimità del nodo ascendente di 3200 Phaeton si possono contare circa 120 meteore ogni ora.
La velocità d’impatto di queste meteore con l’atmosfera è relativamente lenta, circa 35 km/s, la densità varia tra 1 e 3 gm/cc; è uno sciame giovane, le cronache riportano che la prima osservazione risale al 1862 con una frequenza di 20-30 meteore all’ora.
Visibili anche col cielo coperto
In caso di cielo nuvoloso o parzialmente coperto, informa La Stampa, lo show sarà comunque il Virtual Telescope Project, che mostrerà sul suo sito Internet la pioggia di meteore e il passaggio dell’asteroide che le ha generate, in diretta dall’Italia e dal deserto dell’Arizona. «Una pioggia di meteore – spiega al quotidiano torinese l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project – si verifica quando la Terra passa in prossimità dell’incrocio tra la sua orbita e quella del corpo progenitore dello sciame, tuffandosi così nella nube di polveri seminata da quest’ultimo lungo il proprio percorso attorno al Sole”. A cadere non sono le stelle, piuttosto «”e briciole dell’oggetto progenitore: i grani di polvere, penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica scia”.
Il corpo progenitore delle Geminidi è stato scoperto solamente nel 1983, ma curiosamente non si tratta di una cometa, ma di un asteroide che si ipotizza possa aver avuto uno scontro oltre l’orbita di Martee si stia trascinando dietro una nuvola di frammenti e polveri. Ultimamente però questa ipotesi è stata contestata, infatti da osservazioni fatte sembra che 3200 Phaethon si sbricioli all’avvicinarsi al Sole; quindi si tratterebbe di un asteroide roccioso o di una cometa.
Phaethon raggiungerà la minima distanza dalla Terra sabato 16 dicembre (alle 21 sull’Italia), transitando alla distanza di circa 10.3 milioni di chilometri.
Questo sciame si sta evolvendo in maniera molto rapida e probabilmente si estinguerà fra meno di un centinaio di anni.
Source: www.agi.it