Google rafforza gli strumenti per evitare che le pubblicità finiscano a fianco di contenuti sgraditi. In Gran Bretagna numerose aziende avevano ritirato la pubblicità perché i propri spot erano apparsi accanto a video o post inappropriati, da lì è scoppiata una polemica che ha portato il gigante di Internet a ideare delle misure per evitare il fuggi fuggi dei pubblicitari. “Sappiamo che gli inserzionisti non vogliono che le loro pubblicità compaiano accanto a contenuti che non corrispondono ai loro valori. E così, a partire da oggi, prendiamo una posizione netta sui contenuti portatori di odio, offensivi e denigratori”, ha spiegato Philipp Schindler, direttore commerciale di Google, in un post sul sito del gruppo americano.
Google sta lavorando per cambiare le impostazioni di default per gli annunci. Lo scopo è far sì che gli spot appaiano solo su contenuti sicuri e non potenzialmente discutibili e che soprattutto rispettino i valori delle aziende che pubblicizzano il loro marchio.
Basterà un clic per rendere più facile agli inserzionisti escludere siti e canali specifici da tutti i loro AdWords, per i video e per le campagne della Rete Display di Google. Gli account potranno così gestire le impostazioni di sicurezza del proprio marchio in tutte le loro campagne pubblicitarie.
Google introdurrà nuovi controlli per rendere più facile per i marchi escludere il contenuto a rischio e decidere dove vogliono far apparire i loro annunci. Inoltre, verrà offerta agli inserzionisti maggiore trasparenza e visibilità su quali contenuti vengono inseriti gli spot e, nei prossimi mesi, verrà ampliata la disponibilità di report sulle piattaforme video per tutti gli inserzionisti.
“Di recente abbiamo avuto una serie di casi in cui gli annunci di marche sono apparsi su contenuti che non erano in linea con i loro valori. Di questo ci scusiamo. Sappiamo che questo è inaccettabile per gli inserzionisti e le aziende che hanno fiducia in noi. Questo è il motivo per cui abbiamo realizzato una vasta revisione delle nostre politiche di pubblicità e per cui abbiamo annunciato il nostro impegno a mettere in atto cambiamenti che daranno ai marchi più controllo sul posizionamento dei loro annunci”.
Giro di vite anche da parte del team di Youtube – anch’essa controllata di Alphabet, la holding che possiede Google – che sta passando al setaccio le linee guida della comunità esistenti per determinare quali contenuti possano essere inseriti nella piattaforma video e quali no, e non solo in base a ciò che può essere monetizzato.
Source: www.agi.it