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Solo un italiano su tre sui riconosce la pubblicità sui social

Facebook, Whatsapp e Instagram sono ancora i social network preferiti dagli italiani, che non per questo li conoscono a menadito, tanto che 1 utente su 3 non si rende conto di essere di fronte a un messaggio pubblicitario quando lo vede apparire.

E’ uno degli aspetti più importanti emersi  dall’indagine “Italiani e Social Media” svolta da Blogmeter, azienda italiana attiva nella social media intelligence. Per la ricerca sono stati intervistati 1.500 residenti, tra i 15 e i 64 anni: un campione rappresentativo (per sesso, età e area geografica) degli iscritti ad almeno un canale social

Social di cittadinanza e Social funzionali

Dall’indagine Blogmeter ha identificato due tipologie di social: quelli “di cittadinanza” e quelli “funzionali”. Ci sono social che usiamo più volte a settimana: questi sono i social di cittadinanza, che contribuiscono a definire le nostre identità di relazione.

Tra questi, Facebook si conferma anche per quest’anno il maggiore rappresentante per l’84% degli intervistati. Altri rilevanti social di cittadinanza sono YouTube e Instagram – che cresce di ben il 6% rispetto all’anno passato (da 40% a 46%). Estremamente rilevante per le relazioni social è WhatsApp​, che passa dal 91% al 94% di utilizzo quotidiano: per i consumatori WhatsApp è un social alla pari di altri, e non viene considerato un mero servizio di messaggistica.

Ci sono poi i social funzionali, che utilizziamo saltuariamente poiché soddisfano un need specifico e in questo caso, secondo i risultati della ricerca svolta da Blogmeter, i principali sono Trip Advisor e Facebook Messenger – i quali crescono entrambi del +4%, rispetto alla cifra registrata l’anno scorso. Le aziende che utilizzano i social media come strumento di lavoro devono quindi decidere quando porsi nella veste di “compagni di strada” degli utenti e quando invece diventare dei risolutori di bisogni specifici, se vogliono parlare con efficacia ai loro consumatori.

Perché si utilizzano i Social Media?

Dalla ricerca emerge una polarizzazione: il 42% degli intervistati dichiara di limitarsi a leggere contenuti altrui, il 13% dichiara di scrivere prevalentemente propri post originali, senza particolare attenzione ai post delle altre persone. Il restante 45% legge, scrive o commenta.

Facebook, anche quest’anno si conferma come il social preferito per una pluralità di scopi. Tra le novità spicca la sua preminenza per leggere e condividere recensioni, che lo vede preferito anche a Trip Advisor. Instagram è il social di riferimento per seguire le celebrity (in crescita rispetto al 2017); YouTube e Pinterest sono utilizzati per trovare nuovi stimoli e idee. Interessante la crescita di menzioni di Facebook Messenger (+7%) come canale per comunicare con le aziende.

Pubblicità ‘nascosta’ per 1 su 3

La pubblicità su Facebook e Instagram è considerata utile come fonte di stimoli rispettivamente per il 26% e il 33% degli intervistati. Ma l’aspetto più interessante è che molti utilizzatori non distinguono la pubblicità dai contenuti organici (ciò vale per 1 intervistato su 3). Decisamente più critica la percezione dell’advertising su YouTube, considerato fastidioso dal 75% degli intervistati.

Anche nel 2018 l’E-commerce si conferma fortemente correlato all’uso dei social: coloro che acquistano più frequentemente online sono tra i più frequenti utilizzatori dei social network. Rispetto all’anno passato cresce la quota di utenti che dichiara di acquistare cosmetici e prodotti per la persona (+6%), prodotti per animali domestici (+4%), pasti consegnati a domicilio (+3%) e articoli per bambini (+3%).

Quest’anno Blogmter ha voluto indagare le propensioni per il futuro, da cui è emersa un’evidenza molto interessante: il 50% degli intervistati ritiene che incrementerà i propri acquisti online nell’anno a venire.

Il podio dei social Influencer

Chi sono le icone social di quest’anno? Per gli intervistati sono ancora Chiara Ferragni e Clio Zammatteo e Gianni Morandi: un ponte tra le generazioni dei baby-boomer e i giovanissimi.

La Generazione Z

L’indagine riserva un’attenzione particolare agli intervistati tra i 15 e i 24 anni, un segmento significativo della cosiddetta Generazione Z. Gli appartenenti a questa generazione sono i cosiddetti nativi digitali, ovvero coloro che sono nati con lo smartphone in mano, e i risultati della ricerca non fanno che confermarlo: il 95% degli intervistati appartenenti a questa fascia d’età utilizza WhatsApp tutti i giorni e il 75% lo fa anche con Instagram, con una percentuale di addirittura il 41% in più rispetto alla media.

Per il 37% dei giovanissimi, l’ADV su social quali Facebook e Instagram risulta utile e il 5% ha ammesso di aver acquistato prodotti perché visti sui profili social di una Social Icon.

I giovanissimi preferiscono comunicare con le aziende utilizzando servizi di messaggistica istantanea, in misura decisamente maggiore rispetto ad altre fasce d’età: un’ennesima riprova del fatto che per loro il digitale è “la” forma di relazione sociale e non “una delle tante forme”.

 

 

 

Source: www.agi.it

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