Sei sicuro che per vedere e credere hai bisogno degli occhi?

Sabato 24 giugno al Savoia Hotel Regency di Bologna si è tenuto il Convegno “Espandiamo la sensorialità verso l’arte del Nuovo Umanesimo” organizzato dell’Associazione regionale Clemm Emilia Romagna, a cui hanno partecipato la dott.sa Mara Amirzhanova, il dott. Giuseppe Muraca, e che ha visto l’intervento finale del dott. Maurizio Sarlo, alla presenza della Presidente COEMM International dott.sa Maura Luperto.
Il convegno è stato moderato da Filippo Rossi.
Per rispondere a una domanda semplice, ma attuale nel progetto, si è chiesto aiuto anche all’anatomia umana.
Il corpo umano è una macchina perfetta e secondo le fonti più comuni il principio scientifico di lasciare che il “bambino” che è in noi, possa essere la guida per vedere, nasce dall’evoluzione delle possibilità dello studio sulla ghiandola pineale, o terzo occhio, detta anche epifisi, annessa all’encefalo.
Da un fattore puramente scientifico e tecnico, splendidamente spiegato e semplificato dalla dott.sa Mara Amirzhanova, laureata in Unione Sovietica nell’ Università Statale della facoltà di medicina e chirurgia, che ha collaborato con l’Istituto di Parapsicologia Militare in Russia, per poi prendere anche la laurea in Medicina e Chirurgia alla Sapienza di Roma, iscritta all’Ordine dei Medici dal 2005, si è passati alla simulazione sul palco con alcuni bambini che si sono gentilmente prestati all’esperimento.
Ma andiamo per gradi. L’epifisi o ghiandola pineale, è sotto il controllo del sistema nervoso simpatico ed è considerata un trasduttore neuroendocrino convertendo gli impulsi in variazione della secrezione ormonale. Teniamo presente che la produzione della melatonina  è determinata dalla stimolazione luminosa, ovvero dal ritmo (buio-luce), attraverso la via nervosa che dalla retina porta al nucleo mediale del sistema ottico accessorio, e quindi alle fibre simpatiche pregangliari del midollo spinale, al ganglio cervicale superiore e, infine, alle fibre postgangliari che liberano noradrenalina (cit). Nella specie umana, la massima concentrazione di melatonina si ha durante la notte e la minima durante il giorno. Inoltre variazioni diurne sono associate ai ritmi giornalieri, al sonno, all’attività motoria e alle onde cerebrali, cosa che fa supporre un’azione della melatonina come regolatore dell’orologio interno, oltre a quello di equilibrio ormonale.
Detto questo,  l’idea della dott.sa Mara Amirzhanova  si traduce in una serie di esercizi che ci permettono di prendere coscienza dell’immensa potenzialità del nostro cervello, pronto a elaborare immagini reali,  senza usare gli occhi, ma lasciandoci guidare dalla ghiandola pineale.
Una benda nera, ha eliminato nei bambini la possibilità di vedere cartoncini colorati o fogli su cui erano scritte delle parole.
La celerità con la quale i nostri giovani protagonisti hanno risolto il gioco, ci permette di valutare le immense potenzialità applicabili anche su patologie umane di perdita della vista, utilizzando la ghiandola pineale come strumento per vedere.
A beneficio dell’esperimento l’intervento del dott. Giuseppe Muraca, Medico Chirurgo e specialista in oculistica, che ha sottolineato i presupposti su cui potrebbe basarsi il futuro del lavoro della dott.sa Mara Amirzhanova.
Ed eccoci a parlare del progetto nell’introduzione dei dati di sintesi presentati da Filippo Rossi assieme alla Referente Regionale Adima Mauro, da cui si evince una volontà di partecipazione ampia di alcune regioni e delle potenzialità di progettazione di ogni singolo Clemm.
Chiaramente molto è ancora da fare ma con oltre 89 mila iscritti e con un piano di comunicazione coordinato, le tappe verso la data del 18 settembre 2017, danno ragione ai numeri.
Con l’intervento del dott. Maurizio Sarlo si è passati dall’esempio del tema del convegno alla risposta pubblica di sottoscrivere la propria adesione volontaria, dando un valore al proprio impegno. Se dall’esterno esistono esempi come una campagna disgregativa di “Striscia la Notizia” è vero anche che l’Europa mediatica solleva il progetto a livello internazionale. Lo dimostrano le interviste sulle emittenti televisive in Austria e in Germania.
In conclusione si, è possibile vedere e credere anche senza bisogno degli occhi: basta un pò di buon senso e tanto Amore.

Redazione Clemm Emilia-Romagna

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