Non so voi, ma quando faccio i fantomatici buoni propositi (che siano di fine anno o di fine estate) non può mai mancare “imparare una lingua”. Inutile dire che, quando si tratta di mantenere l’impegno, le mie priorità cambiano completamente e mi adagio su cose più semplici, tipo guardare più serie tv. Sono pessima, lo so. E dire che, secondo gli esperti, imparare una lingua non è poi così difficile, soprattutto a un livello base. Recentemente i poliglotti del Progetto Open Translation di TED hanno fornito alcuni consigli per riuscirci meglio e più in fretta, e sembrano tutti incoraggianti.
È inutile porsi obbiettivi troppo ambiziosi, quando non sono realistici. Nessuno diventa perfettamente fluente in una lingua straniera in 6 mesi, ma se si ha la pretesa di farlo è più facile amareggiarsi e lasciar perdere quando ci si rende conto di quanto è vasto il lavoro ancora da fare. Un buon metodo è invece darsi piccoli obbiettivi facilmente raggiungibili, almeno all’inizio, come imparare 50 vocaboli, e solo successivamente dedicarsi alla grammatica.
Si parla spesso del fatto che gli inglesismi siano andati fuori controllo, e soprattutto nel lavoro è davvero così, almeno a volte. Tuttavia, utilizzare in contesti quotidiani pezzetti della lingua che si sta cercando di apprendere rimane il modo più rapido per abituare la mente a fare spazio al nuovo modo di esprimersi. È importante anche leggere libri in lingua (magari per bambini), guardare film, ascoltare musica in lingua, senza timore di non capire tutto al primo colpo. Coi telefilm, per esempio, fare troppo affidamento sulla stampella dei sottotitoli in italiano è deleterio. Se volete migliorare la lingua, meglio buttarsi. Magari con qualcosa che già conoscete, in modo da non sentirvi esageratamente persi.
Tutti sanno che esistono svariate app per aiutarsi ad apprendere nuove lingue (le più citate dagli esperti sono Duolinguo e Anki) ma ci sono anche altri modi per sfruttare a proprio vantaggio la tecnologia. La traduttrice russa Olga Dmitrochenkova, per esempio, consiglia di cambiare sempre la lingua pre-impostata dei propri device e social, in modo da imparare a conoscerla quasi senza rendersene conto.
Lo studio fine a se stesso può apparire particolarmente duro, specie per chi non è abituato a esercitarlo. Quindi, secondo gli esperti, è sempre meglio focalizzarsi sulle possibilità che la conoscenza di una nuova lingua porterebbe, tanto lavorative quanto di svago. In quanti staranno studiando giapponese apposta per poter leggere i manga?
Non serviva certo TED per dirci che il modo migliore di imparare una lingua è parlarla con degli stranieri, possibilmente madrelingua. Il problema, in questi casi, è che il nostro timore di commettere errori grossolani e fare figuracce potrebbe bloccarci e impedirci così sia di fare nuove conoscenze, sia di perfezionarci. La verità, però, è che chi parla una lingua dalla nascita ha generalmente piacere ad aiutare qualcun altro ad impararla, e apprezza lo sforzo proprio perché segno della volontà di comunicare. Inoltre, chi studia una lingua tende a essere più fiscale sulla sua correttezza rispetto a chi la parla dalla nascita. Quindi, rilassatevi. Se poi il nervosismo rimane, la traduttrice tedesca Judith Matz consiglia di provare a parlare con i bambini, tanto per cominciare. Almeno parlerete (male) di cose divertenti.
Source: freedamedia.it
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