L’idea è venuta al neo assessore Patrizia Poli che si è presa a cuore la questione che riguarda la sicurezza dei bambini nello specifico, ma in generale quella di non perdere questa bella abitudine, ormai per forza di cose, rimasta solo nei piccoli paesi.
Un cartello che forse farà venire a molti la nostalgia di quando a videogiochi e smartphone si preferiva stare seduti per terra, giocare a palla o alla campagna. Certo, erano altri tempi. Anche tante città più piccole con il tempo hanno abbandonato quest’abitudine, ma per fortuna qualcuno resiste.
A Sfruz ci sono 334 abitanti e oltre sessanta sono bambini, attorno tanti altri borghi vittime dello spopolamento, ma qui almeno fino ai 18 anni si rimane. Poi si emigra e poi si ritorna. Questo spinge il sindaco Andrea Biasi ad essere ottimista sul futuro del suo paese.
Qui tra la chiesetta e le viuzze vive una comunità forte che rispetta e valorizza l’importanza del gioco nell’infanzia. Un piccolo centro ben curato con portali e androni che regalano un’atmosfera antica.
Sono in tantissimi coloro che fanno passeggiate ed escursioni nei dintorni per osservare il gruppo delle Dolomiti di Brenta e delle Maddalene. Paesaggi incontaminati, il cui silenzio viene rotto solo dal vociare dei più piccoli, ma nessun disturbo solo una fusione perfetta della natura.
Dominella Trunfio
Source: greenme.it
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