Lo Scorpione, con il suo paio di tenaglie protese in avanti e il suo pungiglione velenoso, fa pensare ad una macchina da guerra. Questo aracnide è provvisto di quattro paia di polmoni e lo si ritiene invulnerabile. Riesce a resistere alle radiazioni ionizzanti.
Il suo carattere combattivo ha indotto gli antichi a considerarlo “portatore di verità”, a identificarlo con chi combatte fino in fondo per una causa giusta o perché la verità trionfi. È per questo che , prima dell’avvento della prima dinastia dei faraoni d’Egitto, all’inizio del IV millennio a.C., un mitico re egiziano, primo unificatore dell’impero, fu soprannominato Selek, lo scorpione, e rappresentato da questo animale. Selket, sua sposa, raffigurata con la testa di Iside con un copricapo sormontato da uno scorpione, era la dea onorata da un’importante corporazione di stregoni e guaritori.
Secondo una leggenda greca, Artemide, la sorella gemella di Apollo, che diventerà la Diana cacciatrice dei romani, inviò uno scorpione a Orione, il gigante cacciatore che aveva cercato di violentarla. Lo scorpione lo punse al tallone e lo uccise. Come riconoscimento al servizio reso ad Artemide, lo scorpione, che le aveva consentito di saziare la sua sete di vendetta, venne trasformato in costellazione. È per questo che, da allora, Orione fugge verso ovest e scende verso l’orizzonte non appena appare a est lo Scorpione.
La celebre favola di origine orientale, nella quale lo scorpione chiede alla rana di salire sul suo dorso e di traghettarlo al di là del fiume, giurando solennemente di non farle alcun male mentre invece la punge annegando quindi insieme con lei, pur essendo rivelatrice delle pulsioni istintive irreprimibili che talvolta provano i nativi di questo segno, è quantomeno eccessiva.
Le forze simboleggiate dal segno sono quelle della rigenerazione, principio senza il quale la vita non potrebbe rinnovarsi. Ogni rigenerazione implica una forma di morte o di distruzione e non è mai definitiva. È necessaria al rinnovamento della vita. Di conseguenza i simboli e i miti collegati allo Scorpione sono improntati a una certa intensità che colpisce l’immaginazione, per risvegliare le coscienze intorpidite.
In questo mondo tutto ha un inizio e una fine. Ma una fine implica necessariamente un altro principio perché in realtà nulla muore mai, tutto si trasforma.
Maura Luperto
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