“Dobbiamo chiedere che gli accantonamenti non vengano piu’ applicati alla Sardegna. In caso contrario, lo Stato, che da un lato ci ha dato e dall’altro ci ha tolto, dovra’ tornare a farsi carico dei costi della sanita’”. Anche quest’anno la Regione dovra’ trovare circa 300 milioni di euro per colmare il deficit sanitario 2016. Mancano fondi poi per gli enti locali (le Province non riescono a chiudere i bilanci), per i cantieri comunali, le compagnie barracellari, i beni culturali, il sistema bibliotecario, le universita’ e la pesca. Il disegno di legge finanziaria della Giunta, quindi, potrebbe subire variazioni rilevanti. Per far fronte agli impegni Sabatini non ha escluso neppure l’eventualita’ di ricorrere a “strumenti finanziari”, ovvero nuovi mutui.
Durante le audizioni sulla finanziaria in Terza commissione, secondo quanto riferito dal presidente, sindacati, imprese, associazioni ed enti locali hanno messo in evidenza i gravi ritardi dell’amministrazione regionale, nell’erogare pagamenti e contributi e nell’applicare le norme approvate dal Consiglio regionale. La soluzione proposta da Sabatini passa per una sorta di check-up sui capitoli di bilancio tre volte l’anno per verificare se e come siano state spese le risorse. Fra le novita’ della finanziaria (legge di stabilita’ 2017), ci saranno le risorse per avviare il Reis, il reddito per l’inclusione sociale: ai 14 milioni previsti per il 2016 si aggiungeranno 30 milioni per quest’anno e altri 14 milioni di fondi statali, secondo quanto riferito da Sabatini, che ha annunciato l’intenzione di integrare il Reis con il Contratto di ricollocamento (Cri), previsto per l’accompagnamento al lavoro. “Penso a una sorta di welfare sardo”, ha spiegato il presidente della Terza commissione, che nei prossimi giorni comincera’ l’esame dei singoli capitoli di bilancio.
Source: corrrierequotidiano.it – politica
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