Qualche giorno fa è finito novembre, che, ormai da un po’ di anni, ha anche un altro nome: Movember. Probabilmente in molti hanno già visto girare questa parola online; qualcuno saprà anche cosa significa, mentre qualcun altro la avrà associata a fotografie di baffi – il che, di per sé, non è affatto sbagliato. Nel dubbio, comunque, facciamo un po’ di chiarezza.
Movember è l’insieme di due parole inglesi, “novemebr” e “Moustache”, cioè “novembre” e “baffi”. Tutto è iniziato nel 2003, quando quattro amici di Melbourne si sono accorti che la tecnica di dedicare alcuni mesi a temi importanti, per creare una maggiore sensibilizzazione, era efficace. E quindi hanno pensato di metterla in pratica con un tema fondamentale, ma di cui si parla ancora troppo poco, come la salute maschile. Per farlo hanno prima di tutto individuato un gesto banale che fosse però in grado di diventare virale, attirando così l’attenzione. Quale? Farsi crescere i baffi. Durante il mese di novembre, gli uomini che aderiscono a questa iniziativa, chiamati i “mo bro”, si lasciano crescere i baffi, in modo tale che qualcuno gli chieda “ehi, ma perché lo stai facendo?” Risposta: “lo sto facendo perché voglio che almeno un mese all’anno si parli della salute maschile.”
A partire dal 2003 il Movember ha riscosso sempre più successo, fino ad arrivare al 2011, quando il marchio Just for Men, che vende tinte per capelli, barba e baffi, ha registrato un’impennata di vendite nel mese di novembre ha deciso di diventare uno dei maggiori sponsor della fondazione legata all’iniziativa. Il Movember è cresciuto sempre di più, raggiungendo molti Paesi – compresa l’Italia – e coinvolgendo anche le donne, chiamate “mo sis”, che ovviamente non si fanno crescere i baffi, ma trovano un loro modo di partecipare attivamente.
Ma di cosa parliamo quando parliamo di salute maschile? Sul sito della fondazione viene spiegato tutto in modo molto chiaro, a partire da un dato preciso: gli uomini vivono in media sei anni meno delle donne, e questo, al contrario di quello che si sente spesso dire, non accade perché siamo biologicamente diversi, ma perché la prevenzione di alcune patologie specificatamente maschili non è promossa a sufficienza. Non solo, ma è socialmente diffusa la convinzione che gli uomini non abbiano bisogno di farsi controllare tanto quanto le donne o, ancora, che le ragioni per cui un uomo va dall’andrologo siano legate a dei deficit di virilità, a problemi sessuali, e non invece a normali esigenze di screening, come lo sono i controlli annuali a cui si sottopongono le donne. Insomma, abbiamo a che fare con un’altra simpatica faccia della maglia “sessismo” – che, è utile ribadirlo sempre, è un problema che riguarda tutti e non solo le donne.
“I veri uomini sono quelli che parlano dei veri problemi”, dice una voce fuori campo nel video che presenta l’iniziativa, invitando gli uomini a parlare liberamente del loro stato di salute e a chiedere aiuto. E questi problemi sono essenzialmente di due tipi: fisici e mentali. Da un punto di vista fisico le due patologie tipicamente maschili sono il cancro alla prostata, che è la sesta causa di morte per cancro tra gli uomini in tutto il mondo, e il tumore ai testicoli, una tipologia di tumore che, negli ultimi 50 anni, è raddoppiata. Sul sito della Movember Foundation, disponibile in diverse lingue, si parla dettagliatamente di queste malattie, della loro prevenzione, dell’importanza di conoscere il proprio corpo per tenerlo sempre sott’occhio, e degli esami che è opportuno fare ciclicamente.
L’altro grande fattore di rischio per la speranza di vita maschile è rappresentato dalle patologie mentali, che inficiano enormemente la qualità della vita di una persona, arrivando anche a causarne il suicidio. “In tutto il mondo, 510’000 uomini muoiono per suicidio ogni anno. Il che equivale a uno ogni minuto”. Certo, non si tratta di un problema unicamente maschile, ma – di nuovo – per gli uomini è più difficile parlarne, perché da che mondo è mondo, la salute mentale è bollata come un problema femminile, cioè come un segno di debolezza e fragilità. E invece, anche in questo caso può sembrare banale ma è importante ricordare che:
Chiunque, ad ogni età, può essere affetto da scarsa salute mentale. Molti uomini trovano difficile condividere i loro problemi e cercano di restare “forti e in silenzio” piuttosto che cercare l’aiuto necessario, malgrado gli effetti dannosi questo atteggiamento può avere. È importante essere proattivi riguardo la salute mentale, essere consci dei fattori di rischio e dei sintomi e restare in contatto con amici e famigliari
Ovviamente il Movember è solo un pretesto per parlare del tema, ma non esiste un mese specifico per farlo e per ricordarsi che la parità è qualcosa di cui davvero abbiamo bisogno tutti.
Source: freedamedia.it