Via i vecchi lampioni, con la caratteristica luce che caratterizza vicoli, monumenti e palazzi storici. Nella Capitale arrivano i Led blu.
I bellissimi lampioni, che da decenni emanano la suggestiva luce, sono stati sventrati e sostituiti da fari di colore bianco accecante. Soluzione che non piace praticamente a nessuno e che ha creato un caso, sbarcato anche sui giornali di tutto il mondo.
“Nessuna visita alla Città Eterna è completa senza una passeggiata serale lungo una strada di ciottoli con luci soffuse o attraverso una piazza immersa nella luce dorata dei lampioni tradizionali montati sulle facciate dei palazzi secolari. Ma il romanticismo di Roma sta per essere drasticamente eroso da un piano per sostituire le lampade gialle della città con luci a LED più economiche, ma che emanano un forte bagliore bianco” si legge sul Telegraph.
L’iniziativa di efficientare l’illuminazione pubblica utilizzando sistemi a basso consumo nasce con la Giunta Alemanno, prosegue poi con quella di Marino che nel 2014 aveva parlato di un investimento pari a 45-50 mln di euro per far ridurre al Comune di Roma fino al 55% della sua bolletta elettrica, cioè oltre 15 mln di euro ogni anno, con vantaggi anche sulla sicurezza.
E si arriva ai giorni nostri. Nelle ultime settimane, alcuni degli storici lampioni sono stati sostituiti con i nuovi, decisamente meno suggestivi. Le luci sono state installate in uno dei quartieri simbolo di Roma, Trastevere ma anche in altri quartieri storici della capitale, dal Ghetto ebraico al rione Monti, a due passi dal Colosseo, e ancora sull’Esquilino, uno dei leggendari sette colli.
“La ex splendida Via Panisperna distrutta dalla luce dei nuovi LED. Sono state tolte e buttate le storiche campane dorate in vetro (del valore di diverse migliaia di euro l’una) al loro posto delle luci al LED di un bianco accecante indicate dal produttore per uso magazzino, impianti sportivi, gallerie del costo di 270 euro circa compreso montaggio. Il costo iniziale per il comune è di circa 54 milioni di euro. Mi riferiscono però che questi led quando si rompono non cambi la lampadina ma tutto l’impianto quindi rispendi 270 euro. Oltre allo scempio della bellezza di Roma sembrerebbe essere anche una costo enorme” spiega Nathalie Naim, Consigliere del Municipio 1, che ha avviato una battaglia per contrastare quello che considera uno scempio.
“Fra centro storico e periferia, le luci dei lampioni avranno due gradi di illuminazione lievemente diversi. Se per le zone periferiche è stata scelta infatti la stessa intensità della luce della Luna (4.000 gradi Kelvin), al centro, in accordo con la Sovraintendenza e gli uffici di Roma Capitale, si è optato per una tonalità più calda (3.600 K)”, spiega l’Acea.
I nuovi lampioni sono moderni senza vetri e caratterizzati da luce blu a LED (percepita come bianca). Uno studio ha scoperto un fotorecettore che non contribuisce al meccanismo della visione, ma che regola il nostro orologio biologico. Il picco di sensibilità di questo sensore è nella parte blu dello spettro visibile.
Di conseguenza, le lampade con una forte componente blu come i LED sono quelle che potenzialmente alterano di più i nostri ritmi circadiani. Al contrario, quelle al sodio risultano meno dannose sotto questo profilo.
Associazioni e comitati, romani e non, hanno inviato alla Sindaca Raggi un’interrogazione chiedendo di sospendere la sostituzione delle lampade storiche e di trovare una soluzione che rispetti le esigenze di risparmio energetico e di risparmio economico, ma senza intaccare la bellezza della Capitale.
Cerchiamo di far luce, è proprio il caso di dirlo, su una vicenda che sta facendo molto discutere con Nathalie Naim.
Un po’ in tutta Roma. Di certo sono stati installati nell’area dell’Aventino, nel rione Monti, al Pantheon, Santa Maria in Trastevere, Via Arenula, nel Tridente, in tutto il quartiere Coppedè, sulla Nomentana, Porta Metronia e Trieste.
Si tratta di un congegno usa e getta da 3000 kelvin che emette una luce bianco/blu con 400 LED. Si sta sostituendo il corpo illuminante storico con queste lampadine bianco/blu foderate di plastica. Vengono messe nella parte alta del lampione, sono accecanti ma non fanno luce.
È noto che la luce bianca da 3000 k in su produce effetti negativi sull’organismo. Diverse persone in lacrime percepiscono questo intervento come una violenza sul luogo in cui abitano, sulla loro persona perché si trovano costrette a subire questa luce e anche la bruttezza di questi impianti. Il paesaggio è nella loro memoria storica, è parte di loro, ma è stato distrutto.
Sono persone arrabbiate e dispiaciute, ma nessuno le ascolta. L’Acea si è rifiutata di parlare con i cittadini e con i comitati. Tutti dicono che questa luce è fastidiosa.
Si dovranno smaltire 40.000 lanterne Roma in discarica come rifiuti speciali. Sarebbe bastato solo sostituire la lampadina o mettere una piastra a Led con un colore più caldo, con luce gialla ad esempio.
Tra l’altro, non è stato espresso alcun parere da parte della Soprintendenza per le modifiche negli ambiti tutelati o vincolati. Si fa un danno paesaggistico e culturale alla città, visitata dai turisti di tutto il mondo. Si imbruttisce il paesaggio di giorno e di notte visto che la lampadine scelte sono incompatibili col valore di questi luoghi.
Si può ottenere il risparmio adattando le storiche lanterne Roma, visto che risalgono ad un secolo fa, perfettamente inserite e caratterizzanti il paesaggio storico della città, oppure si possono scegliere le lampadine a induzione magnetica a basso consumo.
Al momento i costi per l’intervento sono pari a 54 milioni di euro, e ad altri 15 milioni all’anno per la manutenzione e la messa in sicurezza.
Come consigliere e come commissione abbiamo chiesto la documentazione ma non c’è stato dato l’accesso agli atti relativi a questa spesa. Ho scritto alla Soprintendenza, alla Acea e al Sindaco senza ottenere alcuna risposta. Le nostre proteste hanno raggiunto livelli internazionali, ne ha scritto il New York Times, il Telegraph. È interesse dell’umanità che la bellezza di Roma, del suo centro storico, vengano conservate in modo adeguato. Italia Nostra, il Fai e molte altre associazioni stanno protestando.
I cittadini stanno consultando i loro avvocati per la mancanza dei pareri che possono rendere questo piano illeggittimo anche per il modo in cui è stato fatto. Domani approveremo un atto in consiglio in cui chiederemo come I° Municipio di cambiare il piano, di conservare i corpi illuminanti storici e storicizzati e di cambiare il colore della luce.
Senza disturbare la vista e oscurare i monumenti.
Francesca Mancuso
Foto: Nathalie Naim
Source: greenme.it
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