Un computer wearable, una partnership con Vive e tanti concept store in giro per il mondo. L’azienda crede fortemente nel mercato VR
Una strategia VR specifica e che punta a obiettivi sul lungo periodo. Questo è la realtà virtuale per HP: un business da alimentare e far crescere a vantaggio di tutti. La multinazionale statunitense ha investito un bel po’ di soldi ed energie per realizzare prodotti innovativi che abbracciano ambiti diversi di intervento, dalla scienza all’automotive, passando per la medicina e l’intrattenimento.
I pillar della produzione e fruizione di contenuti immersivi per HP si fondano su tre verbi: Ideare, Creare, Provare. Il primo riguarda la necessità di costruire un’architettura che sia in grado di gestire i mondi riprodotti digitalmente; il secondo pone l’importanza della collaborazione con sviluppatori e partner per la finalizzazione dei progetti e l’ultimo tira in ballo il rapporto con i rivenditori, le catene commerciali e i punti di acquisto per la messa a punto di postazioni che facciano comprendere cosa significa concretamente realtà virtuale. In un’ottica del genere, HP non solo si posiziona quasi come system integrator nei percorsi di apprendimento e ideazione dei progetti VR ma come vero e proprio innovatore del settore. Per questo ha presentato tre novità in grado di rivoluzionare il mercato da qui ai prossimi mesi.
La prima è HP ZVR, un computer indossabile. Di cosa si tratta? In gergo l’azienda lo ha chiamato backpack un vero e proprio zaino che abilita esperienze di realtà virtuale in maniera teoricamente più libera da cavi e ostacoli ma comunque con l’ingombro di avere con sé un oggetto in più che potrebbe risultare pesante da trasportare dopo qualche ora. Però c’è un vantaggio innegabile: come un vero zaino si può facilmente spostare da un luogo all’altro, anche in vacanza, assicurandosi un motore pari a quello dei computer desktop attualmente utilizzati per fruire di applicazioni e giochi con gli Oculus Rift e gli HTC Vive. Inoltre, proprio con la volontà di slegare il più possibile l’utente da una postazione fissa, HP ZVR Backpack ha una batteria integrata che permette un’ora di uso continuo; per questo HP consiglia l’acquisto di un modulo aggiuntivo così da non rimanere a secco dopo poco. In attesa di ulteriori dettagli, il dispositivo verrà venduto da settembre al prezzo di circa 3,000 euro, anche in Italia.
Come è chiaro, HP con lo zainetto per la realtà virtuale ha tolto l’ingombro del PC agli appassionati ma deve pur sempre affidarsi a visori di terze parti per la visualizzazione tridimensionale. Finora la compagnia non ha stretto partnership specifiche ma nel campo enterprise ha lavorato con HTC per spingere una versione professionale dei Vive. Si tratta di HTC Vive Business Edition, già vista nel recente passato e adesso migliorata in alcuni punti. Ha una risoluzione di 1080 x 1200 pixel per occhio e riproduzione a 90 frame al secondo. Esteticamente identica alla declinazione consumer, è accompagnata da un software pensato per un uso in ambienti di lavoro e da una garanzia di un anno.
La terza e non meno importante novità riguarda l’apertura di 13 centri VR di HP in tutto il mondo. Non si tratterà di store, almeno non solo, ma di veri e propri centri di immersione VR. I primi sbucheranno a Pechino, in Svezia e negli Stati Uniti ma l’idea è di popolare i centri di interesse maggiori, probabilmente anche l’Italia seppur non in una fase iniziale. Pensiamoli un po’ come gli Apple Store in cui tecnici ed esperti presentano i prodotti e tengono anche workshop su come utilizzare hardware e software. Seppur il livello per HP sia diverso, la teoria resta: uno spazio condiviso in cui mettere a servizio di tutti le conoscenze e il know-how nel campo VR, non solo agli utenti finali ma anche a partner e collaboratori.
Un progetto simile è quello che nascerà, anche grazie ad HP, nei pressi dell’immaginario Mars Valley individuato dalla Nasa nel Galles. Qui prenderà il via il progetto HP Mars Home Planet, grazie al quale sviluppatori e creativi immagineranno come sarà il futuro del pianeta rosso abitato da un milione di persone tra oltre 10 anni. Si tratta di una sfida globale per la quale HP chiede di realizzare bozze, programmi e modelli di città e mezzi di trasporto fuori dalla nostra orbita nel 2030. L’idea è basata sul videogame Mars 2030 (atteso quest’anno), anno ipotizzato da Elon Musk per lo sbarco della prima missione di SpaceX su Marte.
Source: www.datamanager.it
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