Diciamolo pure: ci sono giorni che vanno così, un po’ da schifo. Si ha la sensazione di sopravvivere non troppo bene a se stessi, alle proprie debolezze, alle proprie paure e ansie, che in ognuno di noi trovano una strada diversa per venire fuori. Naturalmente non parlo di vere e proprie patologie, ma di quei momenti di stress – questo strano calderone dove ognuno fa rientrare la propria vasta gamma di disagi – che possono rendere la giornata una corsa ad ostacoli. Ne parlo perché di recente, con molte ragazze (tra amiche di vecchia data e persone con cui ho meno confidenza) mi sono trovata a discutere più volte di una certa difficoltà a gestire con leggerezza le incertezze della vita lavorativa, sentimentale, l’ansia pre-esami, i piccoli problemi di salute che non danno tregua, e tutte quelle preoccupazioni che, se sommate, danno come unico risultato quel mostro bifronte che genericamente chiamiamo stress. Niente di più, niente di meno.
Ed ecco che qui entra in gioco un mio carissimo amico, un uomo saggio e comprensivo che nei momenti di massima tensione è l’unico che riesce a strapparmi una risata e riportarmi con i piedi per terra. Sì, perché quando ci si sta contorcendo in una spirale di pensieri negativi che sembrano toglierci il fiato, la cosa peggiore che può capitare è avere qualcuno che pensa di disinnescare il vortice di disagio con la razionalità. Conosco persone a cui voglio un bene infinito ma che in questi momenti, non possono che peggiorare la situazione, proprio perché cercano di aiutarmi con la logica.
Quando ci sentiamo fragili o particolarmente emotivi, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è avere delle soluzioni e qualcuno che ti dice “Ma basta che fai così, no?”. Ecco, affrontare gli incastri della nostra emotività come un PROBLEMA che necessita una soluzione, non è proprio l’approccio che fa per me. Sento invece la necessità di un contatto umano, sia esso nella forma di un’attenzione, un ascolto, un abbraccio, una risata, un motivo per distrarsi da se stessi. E uno dei modi più originali e insospettabili che il mio amico usa per aiutarmi è quello di farmi scoprire i “video scacciapensieri” o “salva – nervi”, un classico, come dice lui, per tornare a sentirsi leggeri; perché, prima di affrontare logicamente qualsiasi inghippo – lavorativo o sentimentale che sia – bisogna avere il mood giusto, ritornare a farsi una risata e poi pensare al resto. Video bizzarri, ironici oppure semplicemente “ipnotici”, che passano un solo messaggio: non prenderti troppo sul serio, fai reset del cervello, e ritorna sul pianeta terra. Se sto scherzando? Assolutamente no. Provare per credere.
La gente richiede troppo da te? L’ansia da esame non passa? Vorresti spegnere il cervello ma non trovi l’interruttore? Basta fissare per qualche secondo un dugongo arcobaleno che ondeggia su un simpatico motivetto – che non vi toglierete dalla testa per le successive 24 h – e il mondo vi sembrerà subito un posto ospitale.
Non vi riesce qualcosa? Vi sentite inetti e incapaci di portare a termine anche il lavoro più banale?? Non temete: ci siamo passati tutti. Ripetiamolo insieme: I would like to buy a hamburger.
Un ottimo video nonsense, questa volta strutturato. AVVERTENZA: il cane pufoente è una canzoncina che continuerete a cantare per sempre. In certi momenti di stress può essere un bene, ma non è detto. Da usare con cautela.
A volte, nei momenti di tensione, abbiamo bisogno di qualcosa di politicamente scorretto, che tiri fuori il peggio di noi, il maligno albero di Natale è la scelta giusta. Consigliato a chi ama il black humor, lo spirito natalizio e l’allegra cattiveria.
Bene, e in ultimo – ma non per importanza – una meditazione onesta che aiuterà a lasciarsi lo stress alle spalle e ricominciare con una nuova forza e un rinnovato benessere. Per i più international, disponibile anche in inglese.
Source: freedamedia.it
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