PALERMO (ITALPRESS) – “I nostri candidati di Centopassi non sono dentro per caso, ma perchè in questi anni giorno per giorno hanno fatto delle cose. E fare cose in Sicilia è importante e lascia il segno. Impegno istituzionale e civile, in questo le nostre liste raccontano una Sicilia che c’è, che non ci inventiamo. Una bella Sicilia, fatta di passione, storia, esperienza e impegno. In un tempo in cui le liste sono state considerate agenzie di collocamento, aver trovato 62 nomi che stanno dentro a questo progetto è una grande soddisfazione”. Esordisce così Claudio Fava, leader di Centopassi, in una conferenza stampa a Palermo nella quale ha presentato i punti chiave del programma e i candidati delle liste provinciali che sosterranno la coalizione di centrosinistra con il Partito Democratico per le imminenti elezioni regionali in Sicilia del 25 settembre. Dopo l’impegno in commissione antimafia, unico eletto di Centopassi all’Ars nel 2017, Fava è pronto a ripresentarsi dopo cinque anni, questa volta non da candidato governatore, ma a sostegno di Caterina Chinnici, vincitrice delle primarie del campo progressista.
“Siamo più consapevoli di cinque anni fa, abbiamo capito un pò meglio la Sicilia. Non siamo in lista solo per l’impegno con il PD, ma ci siamo perchè questa coalizione vuole essere di più, un campo politico inclusivo, trasversale – ha spiegato – Ci siamo perchè pensiamo che sia importante che i Centopassi siano in Ars, e che ce ne siano tanti. Ci siamo accorti da opposizione che si possono lasciare segnale, di contrapporsi alle piccole menzogne del regime, mettendo in difficoltà un governo che per cinque anni ha continuato a scappare. Vorremmo stare in Ars non solo per un patto di lealtà, ma pensiamo che la nostra presenza possa essere utile a tutti i siciliani”.
Un impegno, quello di Centopassi, che passa attraverso una strenua opposizione all’operato del centrodestra negli ultimi cinque anni di governo Musumeci, e che prosegue in campagna elettorale con delle critiche mosse ai competitor da Fava, che si è soffermato in particolare su Renato Schifani, candidato del centrodestra, implicato nella vicenda Montante: “Da Schifani ci aspettavamo parole di chiarezza sulla vicenda Montante che lo riguarda. Il centrodestra ha scelto il candidato più opaco che avesse a disposizione – ha spiegato – Il sistema Montante è ancora vivo in Sicilia, va sconfitto intanto restituendo limpidezza e verità. La scelta di Schifani si muove in direzione opposta, è soggetto a giudizio, fa parte del turibolo di personaggi che hanno accompagnato l’ascesa di questo signore, ci saremmo aspettati parole di chiarezza e non sono arrivate – ha aggiunto – Di Montante ne troveranno uno al giorno, li costruiranno di legno e ferro se gli originali non ci sono più. A ogni modo, serve verità su quanto accaduto attorno alla vicenda Montante”.
E non mancano attacchi anche nei confronti del Movimento 5 Stelle, che pochi giorni fa ha rotto l’allenza col fronte progressista correndo da solo alle regionali, con Nuccio di Paola candidato: “Sarebbe stato molto più onesto da parte sua dire che sono andati da soli perchè sperano di avere mezzo punto in più. Avrei avuto piu rispetto, ma che adesso questo giovanotto incoronato candidato venga a dirci che vanno da soli perchè sono loro l’unica alternativa alla destra, si può definire in un solo modo: cazzate – ha incalzato Fava – Dispiace per una scelta di viltà da parte di Conte e del Movimento 5 Stelle, una viltà elettorale, un piccolo conteggio da ragioniere della politica, quell’idea di poter sfruttare qualche decimale di punto andando da solo e scegliendo di tirarsi fuori da un progetto che avevano contribuito a costruire – ha aggiunto – Conte si è arrampicato su specchio insaponato, è una pagina misera che non ha nulla a che vedere con la politica, una rottura basata solo su un’idea che qualche sondaggista gli aveva suggerito per raccattare qualche voto in più”.
Durante la conferenza stampa, sono stati presentati i candidati delle liste provinciali: tra questi, Mario Aiello, a lungo referente del WWF e fondatore di un’associazione a difesa del mare, Peppino Albanese, insegnante che si è speso per l’alfabetizzazione dei migranti, Roberta Bellia, giovanissima vicepresidente del consiglio comunale di Carini, Mariangela Di Gangi, attuale consigliere comunale di Palermo, Nadia Spallitta, già candidata a sindaco di Palermo nel 2017. E tra i temi forti del programma di Centopassi, quello della lotta alla mafia, di cui Fava ritiene si parli poco perchè sconveniente ai fini elettorali: “Non si parla di mafia e antimafia in questa campagna elettorale, questo perchè non porta voti parlare del rischio di interferenze. Invece bisogna parlarne, c’è una stagione di spese alle porte che tanti immaginano di intercettare. Temo che noi siamo gli unici a poterne parlare”. A questo è connesso il tema della gestione dei rifiuti: “Nessuno parla più delle discariche private, delle tre famiglie che detengono il 70% dei siti. Non si fanno nomi perchè si immagina che da costoro possa arrivare qualche aiuto – ha concluso – come accaduto per Musumeci, Crocetta e chi c’è stato prima”.
– foto: xd7/Italpress
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