Della penuria di regista donne si parla, ogni tanto, ma perlopiù a occhio. In fondo, che la maggior parte dei registi siano uomini bianchi è evidente, no? Una recente analisi nell’ambito della ricerca e promozione della diversità nei media ha però calcolato numericamente questa disparità. Pronte a scuotere la testa?
Su un campione di 1000 film, solo il 4% dei registi è donna. Questo, però, non ci stupisce. Più curioso è invece il numero dei film diretti per regista.
Il 46% dei registi uomini gira più di un film, contro il 20% delle registe donne. Il 5,4% degli uomini gira fino a quattro film, contro il 2,9% delle donne. Il 4% degli uomini arriva al quinto film in carriera, nessuna donna. 0%.
Anche di fronte ai grandi successi di botteghino, raramente una donna rilascia più di un film ogni nove anni. Diversità nei tempi o mancanza di talento? No, è che l’industria non offre le stesse opportunità a tutti. Su 1000 film distribuiti da grandi case di produzione, solo 44 sono diretti da donne (se la passano poco meglio gli uomini di colore con 56 e poco peggio gli asiatici con 33). E non bisogna neanche trascurare l’età, perché è un problema non solo davanti, ma anche dietro la macchina da presa. Secondo l’analisi, una regista donne arranca a trent’anni (7 opportunità per le donne, contro 257 per gli uomini), raggiunge il picco di opportunità lavorative attorno ai quarant’anni (22 opportunità per le donne, contro le 467 dei coetanei uomini), e crolla di nuovo a cinquanta (8 contro 230).
Tra i 1000 film che hanno incassato di più al botteghino, solo 35 sono stati diretti da donne (tra i nomi figurano Angelina Jolie, Elizabeth Banks e le sorelle Wachowski).
Esistono esempi di grossi successi con cui tirarci su il morale? Sì, per fortuna, ma in buona parte si legano a fenomeni considerati intrinsecamente “femminili”, come Twilight (Catherine Hardwicke) e 50 sfumature di grigio (Sam Taylor-Johnson). Nel circuito indie (cioè il cinema indipendente) le registe se la passano meglio, ma non così tanto, visto che secondo l’Hollywood Reporter l’anno scorso erano solo il 28%.
Infine – ciliegina sulla torta – i numeri delle presenze femminili nel cinema sono pressoché stagnanti – quando non in diminuzione – dal 1998, secondo il Center for the Study of Women in Television & Film at San Diego State University.
È scoraggiante, lo so. Ma dobbiamo forse arrenderci? Assolutamente no! Con Jennifer Lee alla co-direzione di quel tornado di incassi che è Frozen e l’Oscar alla Regia nel 2010 per Kathryn Bigelow (prima donna in assoluto a ottenerlo) con The Hurt Locker, abbiamo ottimi esempi recenti ai quali puntare. E non dimentichiamoci della tv, che sta dando inaspettate possibilità anche a donne molto giovani, come Lena Dunham. Tenete stretta la vostra macchina da presa, ragazze, e non lasciatela andare.
Source: freedamedia.it