Quanto basta e quanto è umano fare
Rivoglio il mio cuore indietro
ma ora sparso,
desolato
mi sfugge fra le mani ed i capelli,
quasi fossero suoi i miei meriti
e mie le sue colpe,
ammucchiate in puerili coacervi
dai ridicoli simulacri.
[non distinguo i miei nervi dalle mie ossa]Rivoglio il mio cuore indietro,
tanto che il mancarsi reciproco
del mio cuore e del tuo
genoflette le mie mille anime
in una perpetua subduzione.Rivoglio il mio cuore indietro
così da lasciarlo, mendicante
una mattina accanto
al tuo caffè,
nell’impercettibile e dolcissima
disinvoltura di chi è disposto a mancarsi
ancora un po’,
quanto basta e quanto è umano fare
per distinguerti ritrovato,
discernere l’osso dal nervo.