L’arsenico è un elemento nocivo per la salute: studi condotti in popolazioni con esposizioni croniche hanno dimostrato effetti negativi sul sistema riproduttivo, neurologico, cardiovascolare e respiratorio.
L’arsenico è stato inoltre classificato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) come cancerogeno per l’uomo (tipo 1). In particolare tumori del polmone, della cute e della vescica sono risultati associati ad una esposizione ad arsenico per via inalatoria o attraverso l’acqua potabile. Un problema quindi molto serio.
Nella parte settentrionale della Svezia l’acqua delle zone minerarie contiene spesso questo elemento. Nel 2004 l’uso di composti di arsenico nei prodotti di legno è stato vietato, ma l’elemento raggiunge ancora terra e acqua a causa delle attività estrattive. Ciò accade perché il terreno e il substrato roccioso in alcune parti del Paese scandinavo contengono naturalmente arsenico.
Di conseguenza, l’acqua potabile e quella utilizzata per l’irrigazione delle colture contengono anche elevati livelli del contaminante, che viene assorbito dalle piante e alla fine finisce nel cibo che mangiamo. In Svezia questo vale per il grano, gli ortaggi a radice, le verdure a foglia verde, ecc.
Il problema comunque è mondiale. E anche in Italia è piuttosto sentito, tanto che nel 2010 il Governo dichiarò lo stato di emergenza per la concentrazione di arsenico nelle acque potabili superiore ai limiti di legge (decreto legislativo n. 31/2001) in alcuni comuni del Lazio. Ma nonostante questo, dopo tre deroghe, nel 2014 l’Unione Europea avviò una procedura di infrazione contro il nostro Paese proprio per la contaminazione dell’acqua da arsenico.
Questi risultati dunque, sono sotto l’occhio di tutta Europa. “I nostri esperimenti dimostrano che il muschio ha una capacità molto elevata di rimuovere l’arsenico – spiega Arifin Sandhi, coautore della ricerca – È necessario non più di un’ora per rimuovere l’80% dell’arsenico da un contenitore d’acqua. A quel punto, il livello è così basso da non essere più dannoso per le persone”.
Per rendere il metodo di purificazione su larga scala, i ricercatori stanno mettendo a punto un sistema di zone umide a base vegetale dove fa crescere il muschio, in modo che questo incontri l’acqua prima che diventi potabile o per irrigazione. Sperando che si possa estendere a tutte le zone del mondo dove persiste la problematica.
Il lavoro è stato pubblicato su Environmental Pollution.
Source: greenme.it
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