Quando parliamo di gender gap siamo istintivamente portati a pensare a una cosa ben precisa: la differenza tra gli stipendi maschili e quelli femminili. Ma il gender gap è davvero solo questo? Ovviamente no. In realtà si tratta di un dato oggettivo, un indice, un numero che ogni anno il World Economic Forum studia e misura, analizzando il modo in cui la disparità tra i due generi si manifesta nei diversi ambiti della vita di un Paese: economico, politico, educativo, sanitario e via dicendo.
Quando parliamo di gender gap, quindi, non parliamo solo degli stipendi, ma anche del diverso modo in cui la società ci fa spendere i nostri soldi, a seconda del nostro sesso di nascita. Si chiama Pink Tax, se ne è scritto molto negli ultimi mesi, e ne avevamo scritto anche noi: è rosa come i prodotti pensati e targettizzati apposta per le donne, che, a parità di funzioni costano più di quelli maschili. Un esempio su tutti? I rasoi che usiamo per depilarci sono identici a quelli che usano gli uomini, ma quelli “per noi” costano in media 2 o 3 euro in più. Lo stesso vale per un taglio di capelli: a parità di servizio (solo taglio e niente piega) un taglio da uomo costa tra i 15 e i 20 euro, mentre il taglio di una ragazza costa minimo 30 euro.
Certo – direte voi – depilazione, trucchi, taglio di capelli non sono bisogni irrinunciabili o beni di prima necessità. Ed è vero. Peccato, però, che la qualità della vita si misuri anche nella possibilità che ognuno ha di prendersi cura di sé. E le cose comunque non migliorano se consideriamo i beni di prima necessità, come gli assorbenti o le pillole anticoncezionali. Questi due prodotti in particolare sono stati al centro di diverse polemiche negli ultimi anni: gli assorbenti perché in Italia sono ancora tassati con Iva al 22% e considerati come beni di lusso, mentre le pillole anticoncezionali perché hanno smesso di essere mutuabili.
Insomma, essere donna ha un costo specifico di cui si parla sempre di più. Ma a quanto ammonta davvero questo costo? Rispondere non è semplice, prima di tutto perché la risposta varia moltissimo a seconda delle abitudini personali e del Paese in cui si vive. Noi di Freeda abbiamo deciso di provare a farci almeno un’idea di questo dato analizzando il costo di quattro tipologie di prodotti legati a bisogni e abitudini femminili (metodi contraccettivi, assorbenti, depilazioni e trucchi) in tre diverse città (Milano, Londra e Madrid). Per farlo ci siamo avvalse dell’aiuto di ragazze che in queste città ci vivono ogni giorno.
Dopo Milano è arrivato il momento di Londra, ma prima una premessa importante, per evitare equivoci: sappiamo bene che ogni donna ha bisogni e abitudini personali; se abbiamo scelto di analizzare proprio questi prodotti è perché sono quelli che, secondo i dati, sono legati alle abitudini femminili più diffuse.
Federica, 30 anni: “Uso assorbenti interni (con e senza applicatore) ed esterni. Di solito ne compro un po’ quando sono in sconto; c’è una marca in particolare che costa poco e ha delle scatoline compatte: uso quella. Diciamo che spendo circa 3 sterline per una confezione da 30/50 tamponi e circa 1.50 sterline per una confezione di assorbenti esterni. In generale qui gli assorbenti costano meno che in Italia ( da 1 a 3.50 sterline per gli interni e da 1.50 a 3 sterline per gli esterni). Io vorrei comunque smettere di usarli e provare le mutande Thinx che sono sostenibili, comode e a lungo termine più economiche.”
Totale: 4.50 sterline
Chiara, 26 anni: “Credo di spendere circa 10 sterline in totale per le mestruazioni. Compro un paio di confezioni di assorbenti, anche tre, perché bisogna sempre avere una scorta, e per quelli spendo circa 6 o 7 sterline. Poi compro un antidolorifico, come al solito, ma qui sono molto economici e non spendo mai più di 3 sterline a confezione.”
Totale: 9-10 sterline circa
Sara, 23 anni: “Sono qui per studiare e il mio obiettivo è abbattere tutti i costi che non abbiano direttamente a che vedere con questa ragione. Quindi ho deciso di eliminare gli assorbenti dalla mia vita e ho preso la coppetta mestruale (l’ho pagata circa 27 sterline). Uso comunque una confezione di proteggislip per la fine del ciclo, che pago 1.50 sterline e degli antidolorifici, ma ne consumo così pochi al mese e costano così poco che non li inserirei tra le spese mensili legate al mio ciclo.”
Totale: 1.50 sterline
Anna, 30 anni: “Il mio metodo contraccettivo sono i preservativi. Li uso di marca, ma li compro online perché costano decisamente meno. Al supermercato una confezione da 6 costa 10 sterline, mentre online ne compro 30 a 25 sterline. È chiaro che dipende da quanto durano, però direi che ne uso circa la metà per ogni mese, quindi che spendo più o meno 12.50 sterline.”
Totale: 12.50 sterline circa
Sofia, 26 anni: “Non ho bene idea di quanto costi la contraccezione. A dirla tutta direi che non spendo proprio perché ho una relazione fissa, ma è a distanza. Di solito compra lui i preservativi in Italia e comunque, essendoci di mezzo la distanza, non è che il consumo sia elevatissimo.”
Totale: 0 sterline
Zed, 18 anni: “Uso la pillola anticoncezionale da anni e non spendo assolutamente nulla. Se prescritta regolarmente nel Regno Unito è gratuita, ma lo sono anche gli altri contraccettivi, come i preservativi. Molte persone non lo sanno e li pagano, oppure sono pigre e non si fanno fare la prescrizione. Io uso la pillola – dicevo – ma non ho una relazione stabile, quindi porto sempre con me anche dei preservativi, ma non pago neanche quelli.”
Totale: 0 sterline
Federica, 30 anni: “Qui la ceretta costa tantissimo. Se vai a farla in un posto decente costa almeno 50 sterline, quindi io ho deciso di risolvere il problema usando solo il silk epil.”
Totale: 0 sterline
Valentina, 28 anni: “Cerco di farla in Italia – quando riesco a tornare – perché qui, dall’estetista, costa davvero tantissimo. L’unica alternativa è farsela da sole, che è quello che faccio io. In questo caso le strisce depilatorie comprate al supermercato costano circa 10-12 sterline.”
Totale: 10-12 sterline, circa
Zed, 18 anni: “Mezza gamba di ceretta costa 17 sterline, solo l’inguine costa anche 39 sterline. Lasciamo perdere il costo totale per le gambe intere perché mi sento male a pensarci. Io di solito mi faccio fare l’inguine perché da sola mi faccio troppo male, ma per il resto cerco di arrangiarmi con rasoi e simili, che rubo dalle confezioni industriali di mio padre, quindi non spendo.”
Totale: 39 sterline
Safia, 30 anni: “Di creme riesco a spendere relativamente poco. Una crema per il viso decente e non chimica costa intorno alle 4 sterline. Per quanto riguarda i trucchi invece uso matita, mascara, correttore e fard. Devo dire però l’assoluta verità: quando torno a Milano o mia mamma viene qui spesso mi regala un mascara o un fard di quelli che non mi potrei mai permettere. In generale di trucchi spendo 10 sterline al mese (il vero salasso comunque sono le più insospettabili: le salviette struccanti).”
Totale: 14 sterline
Carlotta, 24 anni: “Non spendo molto. Ci sono un sacco di sconti e vendite all’ingrosso. Compri le confezioni grandi e sei a posto per mesi. Lo stesso vale anche per i trucchi in realtà. Se dovessi dirti una cifra precisa direi che spendo 6 sterline al mese.”
Teddy, 28 anni: “Uso una crema per il corpo e una per il viso: per queste spendo in tutto 10 sterline al mese. Per i trucchi invece uso il fard (che costa intorno alle 10 sterline), il mascara (costa tra le 10 e le 15 sterline) e il rossetto (tra le 5 e le 10 sterline). Se dovessi dirti un totale mensile, a occhi e croce direi che spendo 15 sterline al mese.”
Totale: 15 sterline
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Parlando con queste ragazze è emerso chiaramente che monitorare i costi fissi non è facile, così come non lo è riuscire a mettere da parte ogni mese qualcosa, da reinvestire in quello che più ci piace fare. Non siamo sempre bravi ad accumulare i risparmi, anzi: farlo richiede organizzazione e motivazione – doti che non appartengono proprio a tutti. Come fare, quindi? Ci pensa la tecnologia e in particolare una nuova applicazione, Oval, che non solo monitora le nostre spese ma ci aiuta anche a trovare la giusta motivazione per risparmiare, giocando e senza dover rinunciare a nulla. Oval non ci aiuta a spendere meno su qualcosa, ma a mettere da parte di ciò che già abbiamo ogni volta che, ad esempio, raggiungiamo un obiettivo che ci eravamo posti (un’ottima ragione per alzarsi prima la mattina e andare a correre). Siete pronti a provarla? (ora è disponibile anche per Android!) Per tutte le Freedas, tra l’altro, c’è una sorpresa: Oval Money ha infatti messo a nostra disposizione un promocode (FREEDA) che vi permetterà di avere subito 5 euro nel vostro salvadanaio, perchè si sa che chi bene incomincia è a metà dell’opera.
Source: freedamedia.it
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