La campagna, voluta da Federbio, insieme a Wwf, Legambiente, LIPU e ISDE-Associazione Medici per l’Ambiente conferma il trend negativo: gli alimenti che mettiamo in tavola sono sempre più intossicato dai pesticidi.
#ipesticididentrodinoi era partita dopo un controllo sulle urine di una famiglia tipo composta da padre, madre e due figli. Dopo averle fatte analizzare in Germania era emerso ciò che in effetti già si sospettava: i valori relativi ai pesticidi erano alti.
“Quindi, basta una ‘semplice’ analisi delle urine e una normale famiglia italiana di quattro persone – si legge in un comunicato stampa di Federbio – scopre di essere pesantemente contaminata dai pesticidi”.
Per tre dei membri alte concentrazioni di glifosato, l’erbicida per cui in queste settimane l’Europa deve decidere o meno la possibilità di utilizzo nei prossimi anni. Soprattutto uno dei genitori registra 0,26 microgrammi per litro (mg/l), mentre il bambino più piccolo arriva 0,19 rispetto a una media generale di 0,12 microgrammi per litro.
Lo stesso bambino, solo 7 anni di età, registra oltre 5 microgrammi di clorpirifos per grammo di creatinina, un valore altissimo rispetto alla media della popolazione che è 1,5 (mg/g). Quest’insetticida provoca – tra i tanti altri danni – particolari effetti sulla capacità di apprendimento e di attenzione. Infine, due prodotti della contaminazione da piretroidi (Cl2CA e m-PBA) sono consistentemente presenti nella famiglia. In particolare, m-MPA arriva nella mamma a concentrazioni di circa 3,4 microgrammi per grammo: un record che si trova solo nel 5% delle statistiche finora analizzate.
Le analisi rivelano,quindi, la presenza di glifosato, in concentrazioni addirittura doppie rispetto alla media, con un +116%, di clorpirifos che è un insetticida che si trova nei campi, di piretroidi nonché di metaboliti Cl2CA e m-PBA.
Insomma una vera e propria bomba di effetti collaterali sul corpo. Nello specifico, del glifosato abbiamo parlato infinite volte, le riserve sulla possibile cancerogenicità e tossicità non sono ancora sciolti; il clorpirifos provoca danni al sistema nervoso e nei bambini ha effetti negativi sulla capacità di apprendimento e di attenzione. Ripercussioni si hanno ancora sui reni, sul sistema endocrino e sulla flora batterica.
Durante la fase di analisi, una famiglia presa a campione ha seguito per 15 giorni una dieta bio. I risultati arriveranno a fine novembre, ma c’è molta curiosità per capire effettivamente cosa accade al corpo quando non si assumono alimenti con pesticidi anche solo per un arco temporale così breve.
“Misuriamo i pesticidi dappertutto: nell’acqua, nel suolo, nei cibi, ma non i nostri livelli di esposizione e contaminazione, su oltre un terzo prodotti che arrivano sulle nostre tavole ci sono residui di pesticidi”, Maria Grazia Mammuccini, dell’Ufficio di presidenza di Federbio.
Tutta la campagna #ipesticididentrodinoi è online e tutti possono seguire giorno dopo giorno, attraverso video e post della famiglia, l’evolversi della dieta. Il 30 novembre prossimo saranno presentati i risultati finali, e si risponderà alla domanda: è possibile, con solo 15 giorni a zero pesticidi ridurre o eliminare la quantità di sostanze chimiche che assorbiamo quotidianamente attraverso gli alimenti?
Source: greenme.it
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