Ciascuno di noi è un essere unico e prezioso per il solo fatto di essere al mondo, anche se a volte ce ne dimentichiamo. Noi come tutti gli altri.
Talvolta ci fossilizziamo sull’idea che le opinioni, i giudizi o le previsioni altrui siano l’unica realtà possibile, finendo con l’accettarla e farla nostra. Ciò accade perché siamo convinti che gli altri valgano più di noi e che, dunque, tutto quello che dicono sia necessariamente vero e vada accettato senza discussioni.
Quando la ricerca dell’approvazione di chi ci sta accanto diventa un’abitudine, non facciamo altro che debilitare la nostra già bassa autostima. Questo succede perché non siamo in grado di dare il giusto peso ai nostri valori e ai nostri desideri.
Sentiamo il bisogno che gli altri diano il via libera a qualunque nostra intenzione, sogno o desiderio. Se, poi, tale approvazione non si verifica, ci blocchiamo e rinunciamo alla vita che vorremmo vivere davvero. L’autostima, sempre più bassa, resta in una fase di stallo purché al di fuori qualcuno ci applauda o ci riconosca. Se ciò non accade, tendiamo a credere che sia meglio abbandonare i nostri desideri perché sono solo sciocchezze. È a questo punto che la nostra vita assume tonalità grigie.
Qual è il significato esatto di questa frase? Quando qualcuno ci dice “tu non puoi”, sta cercando di dirci che le nostre capacità non sono atte a fare quello che ci siamo proposti di realizzare, che non siamo all’altezza o che abbiamo troppi limiti per riuscirci. La domanda reale dovrebbe essere, come possiamo saperlo se non ci abbiamo provato?
Alcuni credono che le esperienze del passato determinino tutto quello che succederà nel presente se ci si trova in una simile situazione. In parte il nostro intuito funziona proprio così, e talvolta non è del tutto errato, eppure non sempre è vero. Talvolta questo presentimento nasce da un pensiero irrealista: la persona di ieri non è la stessa di oggi né di domani.
Le circostanze cambiano, così come il coraggio, i valori o la motivazione. Se ieri non siamo riusciti a raggiungere quello a cui aspiravamo, qualunque fossero le ragioni, ciò non significa che non lo si possa ottenere in futuro.
Giocare agli indovini non è una buona strategia se si desidera vivere in libertà, ancor meno credere alle congetture degli altri. Se il famigerato “tu non puoi” si trasforma in una scusa per non portare avanti quello in cui crediamo, non faremo altro che dare ragione a tutti quelli che hanno un’opinione negativa su di noi. Non provandoci, confermeremo loro che non siamo in grado di farlo.
Dentro di voi, tuttavia, sapete di avere le qualità necessarie, la voglia e le capacità. L’unico problema risiede nel fatto che la ricerca dell’approvazione altrui funge da freno, facendovi credere che senza una spinta da fuori, da soli non ce la potete fare. È a questo punto che dovete cambiare marcia e aprire entrambe le orecchie: fate entrare le opinioni degli altri da una parte, fatele uscire dall’altra.
A partire da adesso, voi potete. Smetterete di prestare attenzione alle opinioni esterne, pur continuando a rispettarle. Talvolta senza di esse vi sentirete persi, ma tenete a mente che la direzione della grande via che è la vostra vita la potete decidere solo voi: siete voi gli unici a viverla.
Essere sicuri delle proprie capacità rientra in quella che viene definita auto-efficacia: una variabile che influenza tutte le nostre azioni e che si vede fortemente condizionata da quello che pensiamo di noi stessi. Pensieri che a loro volta inglobano un’infinità di altri pensieri più concreti legati al potere di agire che esercitiamo nei vari ambiti della nostra vita.
Pensare in modo realista riguardo se stessi alimenta le sensazioni di sicurezza e fiducia in se stessi. A loro volta, le nostre azioni hanno la capacità di rinforzare quei pensieri.
Se si comincia a muovere un ingranaggio, tutto il resto del sistema inizierà automaticamente a muoversi. Un ottimo metodo per ottenere la fiducia necessaria a vivere, ad agire e ad ignorare le opinioni esterne, dunque, è quello di mettere in pratica l’assertività: essa è la capacità di riaffermare se stessi al di fuori dell’ambiente circostante, pur sempre rispettandolo.
La sensazione lasciata in corpo dall’assertività è così gratificante che privarsene appare privo di ogni logica, sia che agiate in maniera aggressiva verso tutti o che diciate “si” a tutto, prestando troppa attenzione a quello che vi si dice senza metterlo in dubbio. In entrambi i casi, infatti, perderete sia l’autostima sia l’autoefficacia.
Per questi motivi, se una persona accanto a voi – comprese le persone più importanti come genitori, partner, fratelli… – vi dice che non siete capaci di fare qualcosa, che non ce la farete mai o che è il caso di abbassare la cresta e mettere i piedi per terra, fate a voi stessi il favore di non arrabbiarvi e non accettare il loro modo di pensare.
Piuttosto rispondete: “Guarda come lo faccio. Ci proverò con tutte le mie forze. Potrà andare bene o male, non posso ancora saperlo, e neanche tu. Non importa se funziona o meno, se ci riuscirò o meno, l’importante è che non rimpiangerò di non averci provato, e per di più mi godrò ogni istante del cammino che intraprenderò. Se arriverà la sconfitta, la accetterò; se il successo apparirà sulla mia via, lo assaporerò. Una cosa è certa: non smetterò di provare a realizzare i miei sogni”.
Source: lamenteemeravigliosa.it
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