Per analizzare e far emergere la qualità della vita nel Belpaese sono stati presi in considerazione nove indicatori: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita.
Per la classifica annuale sulla Qualità della vita, giunta alla diciannovesima edizione, insomma, Bolzano riguadagna la prima posizione, che già si era meritata nel 1999 (prima edizione dell’indagine), nel 2001 e nel 2007. Si confermano, invece, alla seconda e alla terza posizione rispettivamente Trento e Belluno (stabili rispetto alla precedente edizione dell’indagine), mentre in coda alla classifica (che solo al 44esimo posto vede la prima città del Sud, con Potenza), si piazza Trapani, la 110ª provincia italiana.
Qui la qualità della vita non soddisfa sette indicatori su nove: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita. Precedono Medio Campidano, in Sardegna, e Napoli, che rimane stabile.
E poi, Roma, migliora la sua posizione e sale al 67° posto, mentre Torino e Milano sono in lieve discesa (rispettivamente al 77° e 57° posto).
Quel che emerge, come sottolineano gli esperti, è che si evidenzia non più un centro-nord avanzato cui si contrappone un sud povero e disagiato, quanto piuttosto province minori che, lungo tutta la Penisola, hanno una forte dinamicità e a cui si contrappongono i grandi centri metropolitani, decisamente più statici: la tendenza, in pratica, è quella di trovare province “minori”, non necessariamente collocate al Nord, caratterizzate da un elevato dinamismo, non soltanto imprenditoriale, e da condizioni economiche favorevoli, cui vanno a contrapporsi contesti metropolitani sempre più statici e non più idonei a garantire condizioni di vita adeguate. Di contro, molte sono le aree di disagio sociale e personale non necessariamente dislocate nell’Italia del Sud.
Complessivamente, in 56 province su 110 quest’anno la qualità della vita è risultata buona o accettabile. Per questo, circa il 58% della popolazione italiana vive in territori dove la qualità della vita è scarsa o insufficiente.
Ad aprire la classifica sulla qualità ambientale c’è ancora Trento e, a seguire, nello stesso ordine del 2015, Mantova e Belluno.
Segue Bolzano, che sale tra le posizioni di testa scalando ben 22 posti. Aumenta in maniera considerevole anche il numero di province inserite nel gruppo di testa, 24 contro le 22 unità delle passate due edizioni.
Nel gruppo di testa figurano 4 province dell’Italia nord-occidentale, contro le 7 della passata edizione, di cui 2 in Piemonte (Novara e VerbanoCusio-Ossola) e 2 in Lombardia (Mantova e Sondrio); 8 province del Nordest, come nel 2014: Trento e Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine, Modena, Parma e Reggio Emilia; 4 province del Centro come lo scorso anno (Siena, Perugia, Ascoli Piceno e Fermo); 8 province dell’Italia meridionale e insulare, contro le 3 della passata edizione, di cui Teramo in Abruzzo; le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia; Cosenza; 4 province sarde (Nuoro, Ogliastra, Oristano e Medio Campidano).
Source: greenme.it
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