Il professor Giancarlo Colelli, dell’Università di Foggia, ha subito smontato un primo luogo comune: chi mangia prodotti di quarta gamma, specie in Italia, non lo fa rinunciando ai prodotti coltivati localmente. Se dovesse rinunciare alla quarta gamma farebbe a meno dell’insalata, magari affidandosi agli integratori, il cui mercato è in crescita costante (due miliardi di euro il fatturato del settore nel 2014). I produttori devono, dunque, puntare su di una corretta informazione, innovare impianti e processi, migliorare qualità e sicurezza, aumentare la vita del prodotto. In sostanza è l’innovazione tecnologica che permetterà loro di affrontare le sfide degli altri settori merceologici.
Smontate anche le paure irrazionali legate al numero di “germi” nell’insalata. Trevor Suslow, dell’Università di California in Davis, ha rilevato come i media si concentrino nel grande numero di batteri trovati nelle buste di IV gamma, ma queste cifre rappresentano un valore normale e non sono affatto sinonimo di bassa qualità o insalubrità del prodotto. Le comunità microbiche benefiche, al contrario, potrebbero essere sfruttate in futuro per escludere i patogeni umani dai prodotti.
L’Emilia Romagna, nelle parole dell’Assessore all’Agricoltura Simona Caselli, si è detta interessata a partecipare al progetto. “La nostra Regione presenta diverse aree vocate alla corilicoltura e questo progetto rappresenta un’opportunità per diversificare i redditi aziendali. Come Regione ci impegneremo a sviluppare la corilicoltura con supporti che vanno dalla costituzione di forme di aggregazione per la coltivazione, valutazioni tecniche per i coltivatori e il raggiungimento di accordi finanziari. La filiera del nocciolo rappresenta una buona opportunità e il partner Ferrero è una garanzia interna, non ci resta che entrare nella fase operativa”.
Convegno Coldiretti, l’ortofrutta italiana è controllata e sicura L’ortofrutta italiana è più controllata e più sicura. È quanto emerso nel convegno di Coldiretti, “2018 anno del cibo italiano: l’ortofrutta tra salute e benessere”. Secondo i dati del ministero della Salute, presentati al convegno dal professor Edgardo Canducci, docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università di Ferrara, le analisi sui residui negli alimenti hanno evidenziato che il 99,4 per cento di frutta, ortaggi e verdura italiani sono sicuri, in quanto solo lo 0,6% dei campioni rilevati sono risultati irregolari, un dato molto al di sotto del 2,5% dei campioni irregolari di frutta fresca importati e del 4,7% di irregolarità riscontrate negli ortaggi di importazione. È un risultato – commenta Coldiretti Emilia Romagna in una nota – che conferma la qualità e la salubrità del prodotto nazionale e l’attenzione che gli agricoltori italiani mettono nel produrre cibi sani, con tecniche rispettose dell’ambiente, come ha testimoniato al convegno Lorenzo Monopoli di Bonifiche Ferraresi con l’illustrazione di tecniche dell’agricoltura di precisione che consentono di ridurre l’impatto ambientale e razionalizzare l’uso di mezzi di produzione come i fitofarmaci.
Il dato positivo nel ministero della Salute – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – arriva nell’anno in cui si è registrato la più alta presenza di frutta e verdura sulle tavole degli italiani nel terzo millennio, con un incremento nel 2017, secondo rilevamenti Ismea, del +4,3% di frutta fresca e +4% di ortaggi, con una punta del +9,7% per la frutta secca. A spingere la domanda – spiega Coldiretti Emilia Romagna – è un cambiamento degli stili di vita che ha fatto lievitare la domanda di cibi più genuini, come appunto l’ortofrutta di cui è consigliato un consumo di almeno 5 porzioni al giorno perché ricca di microelementi utili alla salute e alla prevenzione di molte patologie.
Source: agricultura.it
Dozens of people have died after a passenger plane crashed with about 70 people on board in Kazakhstan, local officials…
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