“Orgogliosi di aver apportato un cambiamento” nella politica. Ed ancora: “Inauguriamo un nuovo governo e una stagione nuova non nascondendo le difficoltà nel segno della trasparenza e del rispetto degli elettori”.
Così il premier Giuseppe Conte inizia il suo intervento nel dibattito per la fiducia al governo. “Ci apriamo al vento nuovo che soffia da tempo nel Paese”, ha affermato, sottolineando il “tramonto delle ideologie forti”. Il contratto non è di destra o di sinistra – ha sostenuto il presidente del Consiglio -, va letto nella necessità delle risposte da dare ai cittadini.
“Il cambiamento, come appena anticipato, sarà anche nei contenuti. Cambia ad esempio il fatto che la prima preoccupazione del Governo saranno i diritti sociali, che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente smantellati con i risultati che conosciamo: milioni di poveri, milioni di disoccupati, milioni di sofferenti.
È ora di dire che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa, che hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque.
C’è di nuovo che il debito pubblico lo vogliamo ridurre, ma vogliamo farlo con la crescita della nostra ricchezza, non con le misure di austerità che, negli ultimi anni, hanno contribuito a farlo lievitare”.
“Il cambiamento è in una giustizia rapida ed efficiente e dalla parte dei cittadini, con nuovi strumenti come la class action, l’equo indennizzo per le vittime di reati violenti, il potenziamento della legittima difesa.
“La diffusione di nuove tecnologie e dell’economia della condivisione crea nuove opportunità imprenditoriali e rende disponibili servizi innovativi per i cittadini, ma apre anche a rischi di marginalizzazione e a nuove forme di sfruttamento: dobbiamo farci carico di tali trasformazioni, non per combattere uno sviluppo per molti versi irreversibile, ma per assicurare in ogni caso il rispetto dei diritti essenziali dei lavoratori e per garantire che il lavoro sia sempre strumento di realizzazione personale e umana”.
“L’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati. Il debito pubblico italiano è oggi pienamente sostenibile; va comunque perseguita la sua riduzione, ma in una prospettiva di crescita economica.
La politica fiscale e di spesa pubblica dovrà essere orientata al perseguimento degli obiettivi richiamati di crescita stabile e sostenibile. In Europa verranno portati con forza questi temi per un adeguamento della sua governance, un adeguamento già al centro della riflessione e della discussione di tutti i paesi membri dell’Unione.
Siamo ottimisti sul risultato di queste riflessioni e fiduciosi della nostra forza negoziale, perché siamo di fronte a una situazione in cui gli interessi dell’Italia, in questa fase della costruzione europea, coincidono con gli interessi generali dell’Europa e con l’obiettivo di prevenire un suo eventuale declino.
L’Europa è la nostra casa.
Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un’Europa più forte e anche più equa, nella quale l’Unione economica e monetaria sia orientata a tutelare i bisogni dei cittadini, per bilanciare piu’ efficacemente i principi di responsabilità e di solidarietà”.
“Intendiamo preliminarmente ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato. Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa”.
“Negli anni a noi più prossimi abbiamo visto ridurre gli investimenti pubblici e comprimere i servizi fondamentali. Sono rimasti intatti, tuttavia, i privilegi della politica e i suoi sprechi. Questo Governo intende agire con risolutezza. La lotta ai privilegi della politica e agli sprechi non e’ una questione meramente simbolica.
Se i comuni cittadini affrontano quotidianamente mille difficoltà e umiliazioni perché non hanno un lavoro, hanno una pensione al di sotto della soglia della dignità, lavorano guadagnando un salario irrisorio, non è tollerabile che la classe politica non ne tragga le dovute conseguenze in ordine al proprio trattamento economico. Diversamente, si rompe il patto di fiducia dei cittadini nei confronti delle proprie istituzioni”.
Per Conte “occorre operare un taglio alle pensioni e ai vitalizi dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei dipendenti degli organi costituzionali, introducendo anche per essi il sistema previdenziale dei normali pensionati”.
“Le cosiddette pensioni d’oro sono un altro esempio di ingiustificato privilegio che va contrastato. Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati – ha annunciato Conte -. Opereremo risparmi in tutte le sedi possibili e sono convinto che ci ritaglieremo ampi margini di intervento e conseguiremo risultati significativi”.
“Ove necessario, aumenteremo il numero di istituti penitenziari anche al fine di assicurare migliori condizioni alle persone detenute, ferma restando la funzione riabilitativa costituzionalmente prevista per la pena, che impone di individuare adeguati percorsi formativi e lavorativi. Riformeremo anche la prescrizione, che deve essere restituita alla sua funzione originaria, non più ridotta a mero espediente per sottrarsi al giusto processo. Il conflitto di interessi è un tarlo che mina il nostro sistema economico-sociale fin nelle sue radici, e impedisce che il suo sviluppo avvenga nel rispetto della legalità e secondo le regole della libera competizione. Soggetti che sono istituzionalmente investiti dell’obiettivo di perseguire interessi collettivi, e che dovrebbero improntare le loro iniziative a una logica imparziale, in realtà, vengono sovente sorpresi a perseguire il proprio tornaconto personale. Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l’insorgenza di potenziali conflitti di interesse”.
“Rafforzeremo le strategie di contrasto della corruzione e dei poteri criminali. Contrasteremo la corruzione che si insinua in tutti gli interstizi delle attività pubbliche, altera la parità di condizioni tra gli imprenditori, degrada il prestigio delle funzioni pubbliche. Aumenteremo le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, con introduzione del ‘daspo’ per corrotti e corruttori. Rafforzeremo l’azione degli agenti sotto copertura, in linea con la convenzione di Merida. Saranno maggiormente tutelati coloro che, dal proprio luogo di lavoro – sia esso privato o pubblico -, denunceranno i comportamenti criminosi compiuti all’interno dei propri uffici”, ha concluso il presidente del Consiglio. Contrasteremo con ogni mezzo le mafie, aggredendo le loro finanze, le loro economie e colpendo le reti di relazioni che consentono alle organizzazioni criminali di rendersi pervasive nell’ambito del tessuto socio-economico”.
“Anche in Italia, come in altri paesi, le diseguaglianze si sono aggravate e le povertà si sono moltiplicate. L’obiettivo del Governo è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico. Il beneficio verrà commisurato alla composizione del nucleo famigliare e sarà condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo. Ci proponiamo, in una prima fase, di rafforzare i centri per l’impiego, in modo da sollecitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro con la massima efficienza e celerità possibili. Nella seconda fase, verrà erogato il sostegno economico vero e proprio. Ci premureremo di intervenire anche a favore dei pensionati che non hanno un reddito sufficiente per vivere in modo dignitoso, introducendo una pensione di cittadinanza”.
“Una riflessione merita la vicenda tragica e inquietante occorsa qualche giorno or sono. Sacko Soumayla è stato ucciso con un colpo di fucile: era uno tra i mille braccianti, con regolare permesso di soggiorno, che tutti i giorni in questo paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero. Ma questo non basta. La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo”. Durante il ricordo di Soumalya, l’intero emiciclo si alza per un lungo applauso, come in precedenza durante la menzione della lotta alle maife.
“Non siamo e non saremo mai razzisti. Vogliamo che le procedure mirate all’accertamento dello status di rifugiato siano certe e veloci, anche al fine di garantire più efficacemente i loro diritti. Ove non ricorrano i presupposti di legge per la loro permanenza, ci adopereremo al fine di rendere effettive le procedure di rimpatrio e ci adopereremo affinché anche in sede europea tutti i Paesi terzi che vorranno stringere accordi di cooperazione con un Paese membro dell’Unione acceda alla sottoscrizione di accordi bilaterali di gestione dei flussi migratori. Difendiamo e difenderemo gli immigrati che arrivano regolarmente sul nostro territorio, lavorano e si inseriscono nelle nostre comunità rispettandone le leggi e dando un contributo decisivo allo sviluppo. Ma per garantirne l’indispensabile integrazione, dobbiamo non solo combattere con severa determinazione le forme più odiose di sfruttamento legate al traffico di esseri umani, perpetrate da scafisti privi di scrupoli, ma anche riorganizzare e rendere efficiente il sistema dell’accoglienza, assicurando trasparenza sull’utilizzo dei fondi pubblici ed eliminando ogni forma di infiltrazione della criminalità organizzata”.
“L’accesso a Internet va assicurato a tutti i cittadini in quanto diritto fondamentale e precondizione dell’effettivo esercizio dei diritti democratici, ai sensi del secondo comma dell’art. 3 Cost. Occorre pero’ assicurare un elevato livello di protezione dei dati personali, in quanto sussiste un circolo virtuoso tra tutela dei diritti, uso della rete, inclusione sociale e crescita economica. La società del domani – ha osservato – sarà sempre piu’ caratterizzata da Internet: uno spazio pubblico infinito, che facilita la produzione e l’accesso alla conoscenza, crea opportunità di innovazione, riduce la distanza tra i cittadini e i luoghi della democrazia e aumenta la trasparenza dei processi decisionali. Siamo però consapevoli che la direzione verso cui questo progresso tecnologico si sviluppa non è neutra. Dobbiamo far sì che questa direzione di sviluppo sia pienamente compatibile con la tutela dei diritti fondamentali della persona e con le esigenze della collettività. Dobbiamo rafforzare alcune garanzie, giuridiche e istituzionali, in modo da consentire la definitiva affermazione della cittadinanza digitale”.
Source: www.agi.it
L'informazione della testata giornalistica di LA7 diretta da Enrico Mentana
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