La Puglia si conferma regina delle fonti rinnovabili. Il 100% dei Comuni pugliesi possiede sul proprio territorio almeno un impianto da fonte rinnovabile. In questa regione la crescita di tali tecnologie è stata inesorabile negli ultimi anni sia per la potenza installata che per la produzione di energia. Dal 2010 al 2016 si è passati da 1,9 GW a 5,4 GW di potenza installata da fonti rinnovabili, con un complessivo +173,3%. Escludendo il grande idroelettrico, sono 141 i Comuni che grazie alle fonti rinnovabili producono più energia elettrica di quella consumata dalle famiglie. Grazie agli oltre 43mila impianti da fonti rinnovabili diffusi in tutti i comuni, vengono prodotti quasi 10mila GWh/anno, pari al 59,5% sui consumi elettrici totali regionali, ovvero il fabbisogno di circa 3.700.000 famiglie. Tale percentuale è nettamente superiore al dato nazionale che si attesta al 2016 al 32,3%.
La maggior potenza da fonti rinnovabili installata è presente nella provincia di Foggia con 2.459 MW complessivi, seguita da Lecce (778 MW), Bari (755 MW) e Barletta-Andria-Trani con 283 MW. In termini di produzione di energia è sempre la provincia di Foggia (4.638 GWh/anno) a fornire il maggior contributo da fonti rinnovabili, con l’eolico a giocare il ruolo da protagonista con 3.924 GWh/anno, seguita da Bari con 2.092 GWh/anno e Lecce con 1.097 GWh/anno.
Questo in sintesi il quadro che emerge dall’edizione regionale del rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente che da 12 anni fotografa lo sviluppo delle fonti rinnovabili nei territori italiani, presentato questa mattina a bordo del Treno Verde, che è arrivato oggi a Foggia (dove sarà in sosta fino a domani al binario 1 della stazione centrale).
“Per lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, coerente con la Strategia Energetica Nazionale e con l’accordo di Parigi, è necessario un piano in grado di far raggiungere a ciascuna regione obiettivi ambiziosi al 2030 e la decarbonizzazione al 2050 – ha spiegato Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – Un piano che faccia dell’adattamento e della mitigazione ai cambiamenti climatici, una strategia di sviluppo economico e sociale per i territori, in grado di valorizzare le risorse e le bellezze regionali. In questi anni le fonti rinnovabili hanno non solo superato il 32% del fabbisogno elettrico nazionale, ma grazie al milione di impianti di tutte le taglie e distribuite su tutto il territorio italiano, hanno rivoluzionato il sistema energetico del nostro Paese. Già dal 2015, infatti, il 100% dei Comuni italiani possiede almeno un impianto da fonte rinnovabile. Affinché si possa avviare quella transizione energetica verso un modello democratico e sostenibile è necessario poi promuovere un ruolo attivo dei cittadini ma anche delle piccole imprese incentivando tutte le forme di autoproduzione da fonti rinnovabili al fine di stimolare lo sviluppo di un nuovo sistema energetico e portare vantaggi diretti alle famiglie”.
È il solare fotovoltaico la tecnologia più diffusa in termini numerici, con il 97,9% degli impianti, seguiti dall’eolico con l’1,9% e da impianti idroelettrici e alimentati da biomasse. La potenza efficiente netta degli impianti a fonti rinnovabili installati si attesta a 5.389 MW rappresentando circa il 43% della potenza netta disponibile nella Regione. Tra questa, è il fotovoltaico la tecnologia con maggior potenza installata pari a 2.622,7 MW (48,7%), seguito da eolico con 2.433,3 MW (45,2%) e dagli impianti a bioenergie 329,7 MW (6,1%).
“La Puglia con i suoi quasi 44mila impianti da fonti rinnovabili diffusi in tutti i Comuni che producono 9.940 GWh/anno di energia pulita, contribuisce a traghettare il nostro Paese verso la decarbonizzazione – ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – In Puglia la crescita delle rinnovabili negli ultimi anni è stata inesorabile sia per potenza installata che per la produzione di energia. Ora è importante puntare sulla autoproduzione, sulla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato, oltre all’avvio di serie politiche di mobilità sostenibile in grado di far attraversare la Puglia in treno, in bicicletta ma anche attraverso l’ausilio della mobilità elettrica. In merito all’eolico off shore, invece, nel Golfo di Manfredonia e sul Gargano, auspichiamo procedure trasparenti e regole chiare per l’approvazione dei progetti da fonti rinnovabili e chiediamo al Governo un tavolo di confronto con Regione e territori per individuare le aree in cui questa fonte di energia possa svilupparsi in linea con gli obiettivi di tutela del paesaggio costiero. Oggi le buone pratiche di Comuni e aziende agricole che premiamo a bordo del Treno Verde dimostrano che puntare su un modello energetico sostenibile è la scelta vincente”.
Gli esempi virtuosi non mancano: a bordo del Treno Verde nella tappa pugliese Legambiente ha premiato “I RinnovABILI”, ovvero realtà che hanno scommesso su nuovi modelli energetici attraverso rinnovabili, efficienza e che fanno a meno di petrolio, gas e carbone. Tra questi l’ Acquedotto Pugliese per aver proseguito l’impegno di un uso razionale delle risorse energetiche, l’azienda Agro-Zootecnica Torre di Neglie, che produce dal 1993 con il metodo dell’agricoltura biologica, per aver bonificato 1.500 mq di copertura in amianto sosituendola con un impianto fotovoltaico, il Comune di Peschici (Fg) per la messa in opera di impianti fotovoltaici, Aeroporti di Puglia per l’architettura eco-compatibile e le soluzioni a efficienza energetica adottate nell’aeroporto di Bari.
Source: lanuovaecologia.it