Source: agricultura.it
Migliorare la qualità e la gestione dei corsi d’acqua intermittenti e delle relative acque sotterranee nei bacini del Mediterraneo. E’ in sintesi l’obiettivo di Inwat – progetto vincitore dei bandi PRIMA 2018 per il settore “water management” – della durata di 36 mesi con un finanziamento di 1 milione e 519mila euro e coordinato dalla Spagna con il Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica. Fra le altre unità di ricerca, per l’Italia è presente l’Università di Bari “Aldo Moro”; sempre per la Spagna l’Institut Catala de Recerca del Aigua; Germania con Universität Duisburg-Essen; University of Montpellier per la Francia; Université Mohamed Seddik Benyahia – Jijel, Univ-jijel (Algeria); Centre des Recherches et des Technologies des Eaux (Tunisia) e University of Jordan (Giordania)
Nella regione del Mediterraneo i corsi d’acqua intermittenti sono, infatti, la categoria di bacini idrici più diffusa. Un tempo considerati sistemi a basso valore ecologico ed economico, oggi, a causa della progressiva carenza della risorsa idrica sono diventati di estrema importanza.
Cambiamenti climatici estremi sempre più frequenti, attività umane e uso del suolo, minacciano la loro integrità ecosistemica e causano il deterioremento della qualità dell’acqua. e la scarsa conoscenza dei processi idrologici, fisico-chimici ed ecologici di questi corsi d’acqua non supporta adeguatamente le scelte nella gestione dei relativi bacini idrografici, soprattutto per quanto riguarda le tematiche connesse alla variabilità del regime idrologico (eventi di piena, siccità e scarsità idrica), alla contaminazione da pesticidi e farmaceutici ed alle modalità con cui monitorare e valutare lo stato ecologico.
Il progetto Iwat analizza 6 bacini idrografici mediterranei: Riera de Llançà (Spagna), Vidourle (Francia), Canale d’Aiedda (Italia), Amman Zarqa (Giordania), Wadi El Bey (Tunisia), Nil Wadi (Algeria).
I casi studio sono caratterizzati dalla presenza di corsi d’acqua temporanei e falde acquifere la cui qualità risulta compromessa da fonti di inquinamento antropico (in particolare impianti di depurazione e attività agricole). I risultati – dei quali sarà garantita la trasferibilità agli Stati membri dell’UE, agli Stati MENA ed ai Paesi ad essi associati – consentiranno di perseguire azioni di tutela e corretta gestione delle risorse idriche al fine di mitigare gli effetti del cambiamento globale nelle regioni caratterizzate da scarsità idrica.
Gli obiettivi principali del progetto sono: 1) sviluppo di metodi e strumenti innovativi di modellazione idrologica per la gestione integrata dei bacini idrografici al fine di valutare i diversi scenari del regime idrologico; 2) standardizzazione dei metodi analitici, sia degli inquinanti nei corsi d’acqua e in falda, con particolare riferimento alla problematica dei pesticidi e dei farmaceutici, che dei processi di trasformazione abiotica e biotica che riducono naturalmente la contaminazione da inquinanti organici. 3) sviluppo di nuove metodologie per il monitoraggio e la valutazione dello stato ecologico dei corsi d’acqua temporanei, attraverso indicatori biologici e di programmi di bio-monitoraggio; 4) sviluppo di un sistema di supporto decisionale per gli stakeholders coinvolti nel management delle risorse idriche per la definizione di modelli di gestione adeguati.
Il progetto consentirà di migliorare le pratiche e le politiche gestionali dei corsi d’acqua temporanei e risulta quindi strategico per l’implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE. Sarà incrementato lo stato delle conoscenze relativo ai fenomeni di diffusione, biodegradazione, fotodegradazione e trasporto di contaminanti organici, come i pesticidi e prodotti farmaceutici. Inoltre il progetto valuterà gli impatti ecologici connessi alla presenza di queste sostanze nelle acque superficiali. I risultati saranno divulgati attraverso conferenze nazionali ed internazionali, che coinvolgeranno i principali stakeholders ed autorità competenti in materia di tutela e gestione della risorsa idrica, nonché mediante articoli scientifici.
Link POI – PRIMA Observatory on Innovation
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