Cresce la produzione e la vendita di prodotti biologici certificati negli Stati Uniti. Il National Agricultural Statistics Service (NASS) e il Dipartimento per l’Agricoltura del governo americano (USDA) hanno diffuso una serie di dati interessanti sui prodotti organic, con riferimento al 2016.
La filiera del bio guadagna terreno anche negli USA, sia in termini produttivi che per quanto riguarda le vendite. Si aprono così nuove possibilità anche per i prodotti agroalimentari italiani, di cui gli States sono il terzo mercato dal punto di vista dell’export.
Ecco una panoramica delle ultime statistiche.
7,6 miliardi di dollari: a questa cifra sono arrivate nel 2016 le vendite di prodotti biologici certificati. Rispetto ai 6,2 miliardi di dollari dell’anno precedente, si tratta di una crescita del 23%.
Una crescita supportata anche dall’incremento delle aziende nel settore: +11% rispetto al 2015, per un totale di 14.217 tra produttori e trasformatori. Il numero di acri certificati bio è arrivato a 5 milioni (poco più di 2 milioni di ettari), segnando un +15%.
Per quanto riguarda i settori chiave del mercato bio americano, va sottolineato il fatturato proveniente dagli ortaggi (la produzione ha raggiunto 1,6 miliardi di dollari nel 2016) e dalla frutta (1,4 miliardi). Nello specifico, i prodotti biologici certificati più venduti risultano essere le mele, con 327 milioni di dollari (+8%) e la lattuga, a 277 milioni di dollari (+6%).
Importanti per la filiera americana del bio anche fragole, uva, pomodori, mais, patate, spinaci e funghi.
A dominare il mercato è la California. Nello Stato occidentale, le vendite di prodotti bio sono arrivate a 2,9 miliardi, pari al 38% del totale USA. Qui è presente anche la maggior parte degli acri certificati bio e delle aziende del settore: 2.713 in totale. A seguire, il Wisconsin, con 1.276 imprese operanti nella filiera e lo stato di New York (1.059).
La crescita del mercato dei prodotti biologici certificati in USA potrebbe rappresentare un’occasione ghiotta per le aziende italiane? Certo è che il Made in Italy agroalimentare fa furore negli States e in tutto il Nord America.
Gli USA rappresentano infatti il terzo mercato di sbocco per i prodotti italiani del settore, dopo Germania e Francia. Se aggiungiamo il Canada, il totale del Nord America accoglie prodotti dall’Italia per 4,6 miliardi di euro, il 12% dell’export agroalimentare nostrano.
E le opportunità sono ancora aperte. Secondo Agrifood monitor, infatti, gli USA importano ogni anno 130 miliardi di prodotti nel settore Food&Beverage. Il Canada si ferma a 32 miliardi. La quota italiana è quindi pari ad appena il 3,4% negli Stati Uniti e al 2,6% in Canada. C’è spazio per crescere, insomma.
Source: suoloesalute.it
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