Lo dice un nuovo studio internazionale condotto da diverse università, dalla Romania al Sud Africa fino agli Stati Uniti. Secondo gli scienziati, questi imponenti alberi stanno morendo a velocità vertiginose, un evento senza precedenti.
La ricerca, pubblicata su Nature Plants, ha rivelato che le morti non sono state causate da un’epidemia.
“Sospettiamo che la scomparsa di baobab monumentali possa essere associata almeno in parte a significative modifiche delle condizioni climatiche che colpiscono in particolare l’Africa australe. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per supportare o confutare questa supposizione” ha affermato il team, guidato dal dott. Adrian Patrut dell’Università Babes-Bolyai in Romania.
Il baobab africano è il più grande e longevo albero di angiosperme. I ricercatori dal 2005 stanno esaminando queste splendide e antiche creature in tutta l’Africa meridionale, usando la datazione al radiocarbonio per indagarne la struttura e l’età. Gli alberi che sono morti o stanno morendo si trovano in Zimbabwe, Namibia, Sud Africa, Botswana e Zambia e hanno tutti tra 1.000 e più di 2.500 anni.
Inaspettatamente, i ricercatori hanno scoperto che 8 dei 13 baobab più vecchi e 5 dei 6 più grandi erano morti. Gli alberi di baobab hanno molti tronchi, spesso di epoche diverse. In alcuni casi, gli scienziati hanno notato che tutti i rami erano morti improvvisamente.
“Utilizzando la datazione al radiocarbonio abbiamo identificato le architetture stabili che consentono ai baobab di raggiungere grandi dimensioni ed età. Segnaliamo che 9 dei 13 più anziani e 5 dei 6 più grandi sono morti, o almeno le loro parti più antiche sono crollate e sono morte negli ultimi 12 anni. La causa non è ancora chiara” spiegano.
“Sospettiamo che questo sia associato all’aumento della temperatura e della siccità”, ha detto il dott. Patrut. “È scioccante e molto triste vederli morire”.
Eppure essi sono in grado di conservare grandi quantità di acqua all’interno dei tronchi (fino a 120mila litri) per sopportare la mancanza d’acqua tipica delle aree aride in cui vivono.
È un fatto certo che gli alberi più grandi abbiano bisogno maggiori quantità d’acqua e sostanze nutritive rispetto agli alberi più piccoli, per questo sono più colpiti dall’aumento della temperatura e dalla siccità.
Per Thomas Lovejoy, scienziato ambientale ed esperto di foresta pluviale amazzonica per la George Mason University, il clima è un probabile colpevole, ma in realtà non c’è alcuna prova di come stia cambiando dove vivono questi alberi antichi.
In Zimbabwe, secondo Lovejoy, le morti dei baobab potrebbero essere legate a un tipo di fungo ma lo studio di Patrut, che esamina molto più ampiamente i baobab, sostiene che per gli alberi più vecchi in particolare, le morti “non siano state causate da un’epidemia”.
Che sia la fine naturale della loro lunga vita? È possibile, anche se sembra improbabile che così tanti baobab siano morti in poco più di un decennio nella stessa area geografica.
Resta il fatto che queste iconiche creature, simbolo dell’Africa, dopo migliaia di anni hanno smesso di vivere.
Source: greenme.it
L'informazione della testata giornalistica di LA7 diretta da Enrico Mentana
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