I diritti che le persone assertive mettono in pratica si basano sul principio di lealtà verso se stessi e sul rispetto degli altri. Si tratta di un esercizio di intelligenza emotiva, attraverso il quale le persone si definiscono in maniera autentica dicendo “questo sono io, questo è ciò che penso, questo è ciò che voglio e sento”.
Tacito, celebre storico dell’Impero Romano, affermava che niente può dare più felicità all’essere umano se non vivere in un’epoca in cui può pensare ciò che vuole e può dire quello che pensa. Tuttavia, anche se viviamo in un periodo storico in cui abbiamo a disposizione un’infinità di canali di comunicazione, non riusciamo a esprimerci proprio come vorremmo.
Riflettiamoci un momento. Se c’è qualcosa che abbonda al giorno d’oggi, è proprio la comunicazione aggressiva, senza contare la comunicazione passiva. Non sempre siamo totalmente sinceri o in grado di difendere i nostri diritti personali.
Trovare un equilibrio ideale per evitare di sfociare nell’aggressività o nella passività è un compito più difficile di quanto pensiamo. Lo dimostra lo psicologo Daniel Ames della Columbia University. Secondo l’esperto, infatti, la maggior parte di noi ha un’idea sbagliata riguardo alla comunicazione e ritiene che per imporsi, in qualsiasi contesto, bisogna essere “aggressivi”.
È un errore, anche perché sembra che il profilo che ottiene più successo e felicità personale sia proprio quello caratterizzato da un atteggiamento rilassato, assertivo e intuitivo.
Le persone assertive non mettono in pratica i loro diritti da un giorno all’altro. Nessuno viene al mondo con il manuale dell’assertività preinstallato. Anche se dovrebbero insegnarci l’assertività a casa e a scuola, non sempre abbiamo questa possibilità o non sempre viene fatto nel modo corretto.
Saper esprimere le proprie opinioni senza paura o senza imporsi in maniera violenta è in realtà un’arte che si migliora giorno dopo giorno. Sono necessarie volontà e consapevolezza in tutti i contesti (scuola, famiglia, amici, lavoro, relazioni di coppia). È importante saper comunicare emozioni, idee e sentimenti.
Ma non finisce qui, se ci lasciamo soggiogare, se restiamo in silenzio e cediamo, è possibile che prima o poi assumiamo un atteggiamento aggressivo perché abbiamo sopportato troppo.
Tutti abbiamo bisogno di trovare il nostro posto nei primi anni dell’infanzia e nell’adolescenza. In questa fase siamo convinti che la nostra sopravvivenza e felicità dipendano da questo. Tuttavia, a mano a mano che diventiamo grandi, ci rendiamo conto che che la vita non funziona così. L’armonia non è essere un pezzo multiuso che si incastra per forza in qualsiasi puzzle.
Il benessere consiste nell’essere il pezzo migliore per se stessi, nell’essere coerenti, nel mantenere la propria dignità. Questa coerenza si raggiunge mediante l’equilibrio tra ciò che si prova e ciò che si fa, tra ciò che si pensa e ciò che si dice. Non c’è bisogno di ossessionarsi nel voler compiacere gli altri, non serve che tutti apprezzino le nostre azioni e opinioni.
Tra tutti i diritti messi in pratica dalle persone assertive c’è quello di non assumersi la responsabilità di ciò che gli altri dicono, fanno, pensano o hanno bisogno.
Siamo responsabili di noi stessi e, oltre questo confine, non è compito nostro dipendere da scenari psicologici che non ci competono e che non ci appartengono.
Tra i diritti legati all’assertività che tutti possiamo esercitare c’è il permesso di commettere errori. Chi ha detto che dobbiamo sempre essere infallibili? Non lo siamo, siamo assolutamente liberi di commettere uno, dieci, venti errori. Ora, è nostro dovere imparare da questi sbagli ed è nostra responsabilità fare sempre meglio.
Non sapere non è un crimine, non è un attentato alla dignità personale né una prova di inefficacia. Qualsiasi conoscenza si acquisisce ammettendo la propria ignoranza ed essere in grado di dire a voce alta di non sapere qualcosa offre la possibilità di migliorare. Quindi, non esitiamo a chiedere ogni volta che vogliamo sapere qualcosa, chiarire un dettaglio o avere l’aiuto di un esperto.
“Non avevi detto che ti piaceva e che eri d’accordo? Tempo fa non eri stato tu a dire che questo era il tuo sogno e adesso invece…”
Ci siamo ritrovatitutti in una situazione simile: avere di fronte una persona confusa, che non capisce perché ora vediamo o sentiamo la vita in maniera diversa. Dobbiamo capire che cambiare idea, avere gusti diversi, difendere altri valori non sempre sono segni di instabilità o incoerenza. Le persone crescono e crescere significa abbracciare nuove prospettive che si rivelano più utili…
Così, tra i diritti che le persone assertive mettono in pratica c’è anche la possibilità di cambiare idea quando ce n’è bisogno o lo si crede opportuno. Alla fine, essere recettivi al cambiamento è ciò che ci consente di fare progressi, di andare avanti con maggior aplomb e saggezza.
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Nessuno ha più diritto di noi di celebrare i successi, i progressi e il semplice fatto di “essere ed esistere”. Apprezzarci è parte della celebrazione della vita. Siamo un regalo prezioso e non sempre ci diamo la giusta considerazione, dunque essere orgogliosi di noi stessi è un diritto assertivo.
Dirci quanto valiamo e regalarci parole positive non sono atti di vanità o di egoismo, anzi, tutto l’opposto. Non dobbiamo avere freni nell’amare ogni cellula, ogni sfumatura e ogni fibra della persona che vediamo riflessa tutti i giorni allo specchio.
In conclusione, questi diritti applicati dalle persone assertive sono senza dubbio delle risorse di benessere e di salute psicologica che tutti dovremmo mettere in pratica. Facciamone buon uso, teniamoli ben presenti ed alleniamoci tutti i giorni con questi esercizi di auto-rispetto e di rispetto verso gli altri.
Source: lamenteemeravigliosa.it
L'informazione della testata giornalistica di LA7 diretta da Enrico Mentana
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