Quante sono le attività alle quali rinunciamo con la scusa di “non avere tempo”? Moltissime, e lo sappiamo. Fare un giro a piedi, leggere un libro, sfogliare una rivista, dedicarci alle nostre passioni per il gusto di farlo – sono tutte cose che tendiamo a sacrificare perché ci fanno sentire di “perdere tempo”. Tra le infinite possibilità regalate da internet è arrivata anche una fregatura, ossia la perdita della defizione del tempo lavorativo. Essere sempre connessi, avere sempre in mano un telefono o vicino un computer, ci spinge a credere di dover essere sempre reperibili per il lavoro – 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – e in più ci sono i doveri vari, come per esempio le faccende domestiche o altri impegni. Un flusso infinito di cose da fare, continuamente, e anche quando proviamo a staccare non ci riusciamo mai veramente, perché una parte del nostro cervello ci dice: perché perdi tempo così, con tutto quello che hai da fare?
Questo atteggiamento non soltanto è insano, ma è anche improduttivo, perché brucia le nostre risorse utili e non ci permette di crearne delle altre. In altre parole non solo viviamo peggio, ma lavoriamo peggio.
Lo sostiene anche lo psicologo del lavoro Michael Guttridge, che ci mette in guardia da un’abitudine molto comune, ossia cercare lo svago su internet e in particolare sui social. Siccome siamo sempre allo smartphone o al pc, abbiamo l’impressione che dare un’occhiata a Facebook, scrivere qualche messaggio, guardare qualche video su YouTube, sia considerabile uno svago “meno grave”, perché non ci allontana veramente dal lavoro. Secondo Guttridge invece è il contrario: ci illudiamo dicendoci di “essere multitasking”, quando in realtà stiamo soltanto trascinando inutilmente attività che richiederebbero la metà del tempo per essere archiviate.
A proposito del mito del multitasking, poi, più di una ricerca ha dimostrato che spostare continuamente l’attenzione da un dovere all’altro dà l’impressione di fare di più, ma non è così. È vero invece che favoriamo lo stress e l’abuso di caffeina, costringiamo il nostro cervello a bruciare più ossigeno del necessario e lo disabituiamo a tenere la concentrazione. Tutte queste cose ci affaticano, e il risultato è che a metà giornata siamo molto più stanchi del necessario.
È importante anche non trasformare le attività di svago in doveri stressanti quanto il lavoro. Fare attività fisica e guardare serie tv è bello e rilassante, ma sentirci in colpa se per una volta saltiamo la palestra o metterci la frenesia di vedere subito quelle tre serie di cui parlano tutti è solo altro – innecessario – stress.
Infine, Guttridge disapprova in particolare l’abitudine di mangiare davanti al computer.
Le persone mangiano alla scrivania e sul computer – è disgustoso. Dovrebbero fare una passeggiata, andare al bar, uscire in un modo o nell’altro. Persino le fabbriche dell’epoca vittoriana avevano una sorta di pausa.
Insomma, dobbiamo smetterla di sentirci pigri, improduttivi e irresponsabili se “perdiamo” un po’ di tempo. In realtà è la cosa più produttiva e responsabile da fare.
Source: freedamedia.it
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