ROMA (ITALPRESS) – Si è tenuto a Roma il convegno “L’importanza dell’aderenza alla terapia: un nuovo patto per la tutela dei pazienti”. La giornata, resa possibile grazie al contributo non condizionante del Gruppo Servier in Italia, ha riunito esponenti delle Istituzioni, del settore sanitario e dell’industria per affrontare il tema dell’aderenza terapeutica, ormai considerata una priorità strategica del Servizio Sanitario Nazionale in un’ottica di miglioramento degli esiti clinici e della qualità di vita dei pazienti.
I saluti istituzionali sono stati aperti da Ilenia Malavasi, Membro XII Commissione della Camera dei Deputati, che ha evidenziato l’attenzione crescente della politica verso l’aderenza terapeutica, un aspetto che incide sia sulla salute dei pazienti che sulla sostenibilità del sistema sanitario. “L’aderenza terapeutica rappresenta una sfida complessa che richiede una visione sistemica e obiettivi chiari – ha dichiarato Malavasi -. Rendere misurabile l’aderenza, attraverso strumenti che analizzino i trend e individuino le aree critiche, è fondamentale per orientare strategie efficaci. Solo dati concreti e affidabili, definiti attraverso una partnership pubblico – privata, possono guidare le Istituzioni nella definizione di interventi mirati, migliorando l’efficacia delle terapie e garantendo un accesso equo alle cure”.
La discussione ha avuto inizio con il contributo di autorevoli esponenti del mondo sanitario, che hanno approfondito le sfide e le priorità per incrementare l’aderenza terapeutica. Manuela Bocchino dell’Istituto Superiore di Sanità, Massimo Volpe, Professore emerito di Cardiologia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e Massimo Sabatini, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, hanno messo in evidenza l’importanza della telemedicina e del monitoraggio continuo come strumenti strategici, evidenziando altresì come una comunicazione medico-paziente efficace possa contribuire in modo significativo al miglioramento della loro qualità di vita e al successo delle terapie.
Mentre Carlotta Lunghi, Ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche all’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, ha illustrato il ruolo delle metodologie di analisi e dei sistemi di monitoraggio nel migliorare la persistenza e la copertura terapeutica, con un focus sulle terapie.
“Il monitoraggio continuativo rappresenta uno strumento essenziale per migliorare l’aderenza terapeutica, soprattutto nelle patologie croniche”, ha dichiarato Bocchino. “Introdurre un indicatore di aderenza a livello nazionale consentirebbe di rilevare in modo sistematico i trend, offrendo una visione chiara delle aree in cui intervenire per ottimizzare i percorsi terapeutici. Solo un approccio integrato e basato su dati oggettivi può incidere positivamente sulla salute pubblica e sulla sostenibilità del sistema sanitario, guidandoci verso l’adozione di misure mirate”.
Sabatini ha sottolineato inoltre il valore della continuità assistenziale del Medico di Medicina Generale: “Solo con un dialogo efficace tra tutte le componenti sanitarie possiamo costruire una risposta solida e sostenibile alle esigenze dei cittadini”. “Il Medico di Medicina Generale – ha proseguito – in particolare, può svolgere un ruolo determinante non solo nell’utilizzo di strumenti digitali e tecnologici, oltre che di soluzioni terapeutiche adatte come le combinazioni fisse per una gestione più efficace delle terapie, ma anche nel promuovere una comunicazione costante, indispensabile per intercettare i bisogni delle persone in cura e migliorarne la qualità di vita. Inoltre, trovo fondamentale valorizzare, oltre il concetto di aderenza, anche quello di persistenza. L’introduzione di un indicatore di aderenza fornirebbe una base affidabile per monitorare i progressi terapeutici, aiutando i professionisti sanitari a intervenire tempestivamente dove necessario”.
L’evento si è concluso con l’appello delle Istituzioni e dell’industria a collaborare per promuovere un patto di tutela dei pazienti e della sostenibilità sanitaria. E’ emerso come l’aderenza terapeutica non sia solo una responsabilità del paziente, ma un obiettivo condiviso che richiede sinergia e impegno a tutti i livelli, dai decisori politici fino ai professionisti sanitari e ai caregiver. Solo attraverso una collaborazione sistematica e integrata sarà possibile garantire una maggiore efficacia delle cure, riducendo al contempo i costi e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
– foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).
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