Partito Valore Umano (PVU)
REFERENDUM 29 MARZO 2020
( Dal libretto di MauS ✌️)
Il PARTITO VALORE UMANO promuove il NO al prossimo referendum del 29 marzo!
Focalizzando l’attenzione sui primi 9, riportiamo di seguito gli 11 buoni motivi per votare NO.
- Oggi siamo a 20 milioni in più rispetto al 1948 e, con il taglio voluto dal M5Stelle e da tutti i vertici che lo hanno votato, quasi dimezziamo il numero dei parlamentari stabiliti dal Padri Costituenti.
- La politica finirà per essere gestita da un’oligarchia (molto più di adesso…che è gia una pena). Le decisioni al Senato verranno adottate da “mini” commissioni di 10 Senatori che potranno deliberare con un maggioranza di soli 4 Senatori.
- Con un Senato ridotto a 200 componenti, le liste che vedranno attribuirsi i saggi saranno solo quelle più votate (sopra il 15% circa dei voti), lasciando parecchie liste fuori da Palazzo Madama.
- Gli italiani eleggeranno sul territorio nazionale solo 392 deputati e 196 senatori.
- I governi saranno sempre più spesso sostenuti grazie ai voti necessari dei Senatori a vita (e dalle potenti lobby che si sono prese acqua, energia, strade, Ferrovie, salute pubblica Etc.)
- Il voto di fiducia sarà approvato a maggioranza relativa. La fiducia potrà essere votata da un numero talmente ridotto da essere assimilabile a quello di un condominio delle grandi città.
- Con la riduzione dei parlamentari basterà in prima lettura il voto di pochi deputati e senatori per cambiare la Costituzione. La nostra Costituzione sarà alla mercé di un gruppo oligarchico gestito dalle segreterie di partito.
- L’Italia sarà il Paese europeo col minor numero di rappresentanti. Il popolo italiano sarà seriamente sotto rappresentato all’interno delle istituzioni parlamentari.
- La riduzione dei collegi compromette l’omogeneità della popolazione elettorale e riduce la rappresentatività delle minoranze linguistiche. Inoltre, aumenta la discrezionalità nel disegno dei nuovi perimetri dei collegi, che potrebbe sfavorire il diritto di rappresentanza delle coalizioni minori.
- L’elevata spesa parlamentare italiana non dipende dal numero dei Parlamentari, ma dal costo dei dipendenti che lavorano in Parlamento, molto più alto di quello degli altri Paesi.
- Il taglia-poltrone anziché allineare il numero di parlamentari italiani a quello del resto d’Europa, ne aggrava lo squilibrio. Con la riforma l’Italia precipita al 27° posto nella classifica, relativa al numero di parlamentari eletti ogni 100.000 abitanti, in penultima posizione prima della Germania.
Oggi, si deve e si può!
E lo dimostreremo sempre più!
PVU, pensaci tu!
Maurizio Sarlo
Fondatore COEMM
Segretario Politico del PVU
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