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Paolo Di Canio e le accuse di fascismo: “Il saluto romano? È la cosa di cui mi pento di più”

Paolo Di Canio ha spiegato al Corriere della Sera i retroscena del suo licenziamento da Sky per colpa di un tatuaggio con la scritta “Dux”, un simbolo fascista criticato da molti. Del resto le idee politiche dell’ex attaccante di Lazio, Juventus e West Ham erano ben note anche se con molti distinguo. A insorgere furono molti tifosi ma soprattutto la comunità ebraicam e così da conduttore di una trasmissione sul calcio inglese, è diventato una sorta di emarginato anche a causa di quel saluto romano sbandierato in pubblico durante un derby di una decina di anni fra.

“Non me l’aspettavo – ha raccontato al quotidiano -. Sono un’altra persona. Non ho fatto nulla, almeno questa volta. A causa di qualcosa ormai lontano nel tempo ho perso un lavoro che facevo con entusiasmo”. Di Canio svela cosa è accaduto: “Il giorno in cui vengo sospeso sono in redazione a Sky. Alle 20 c’era la presentazione del palinsesto, i colleghi la chiamano la sera del tappeto rosso. Io e Leonardo, l’ex calciatore brasiliano, eravamo tra gli ospiti. Vedevo facce strane intorno a me. Vado in albergo per prepararmi. Entro nella hall, suona il telefono. Ci sono rimasto non male, peggio. Ho urlato. Non so neppure cosa sono i social network. Orgoglio ferito. Mi sono sentito un appestato. Avrei voluto reagire d’istinto”.

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Source: todaysport.it

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