Source: insanitas.it
PALERMO. Nell’ambito del complessivo riordino della Rete Oncologica Siciliana (ReOS) prende il via il progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”.
Promosso da Salute Donna onlus insieme ad altre 23 Associazioni di pazienti, è stato al centro di una conferenza stampa, che si è svolta questa mattina a Palermo, presso villa Malfitano. Presentato anche l’Accordo di Legislatura 2018-2023 realizzato nell’ambito del progetto: 15 punti che delineano ambiti e modalità operative per ottimizzare la presa in carico dei pazienti e garantire la massima efficacia della cura alla persona con malattia tumorale.
Quattro le tematiche più stringenti del documento: disparità nella qualità dell’offerta assistenziale tra le Regioni, sostenibilità economica, prevenzione primaria delle malattie oncologiche, carenza di risorse umane.
“La nostra presenza oggi in Sicilia è molto importante”, afferma Annamaria Mancuso, presidente “Salute Donna onlus” e coordinatrice del progetto. “L’Accordo di Legislatura – continua – è un documento nazionale e un punto di partenza su cui lavorare; ci auspichiamo che anche questa Regione se ne potrà giovare per definire l’approvazione a livello locale delle priorità elencate nell’Accordo. Siamo molto soddisfatti di questo lavoro, perché riguarda una Regione del Sud Italia, spesso penalizzata nella realizzazione concreta dei programmi”.
Ruggero Razza, Assessore alla Salute, Regione Siciliana, che ha partecipato ai lavori ha evidenziato: “Il percorso avviato con Agenas per l’implementazione della Rete Oncologica Siciliana sta via via assumendo una propria definizione; certo, occorre superare le criticità in materia di esiti per i tumori maligni e cercare anche in questi ambiti di ridurre la mobilità passiva, garantendo cure e assistenza di qualità pure a queste latitudini. Tuttavia, durante questo primo periodo di nostra attività di governo, abbiamo già compiuto dei passi importanti e concreti: nelle scorse settimane, ad esempio, abbiamo presentato i PDTA per il tumore della mammella e quello cardio-oncologico definendo dei modelli condivisi per assicurare cure uniformi in ogni parte della Sicilia. Sono segnali eloquenti di un processo divenuto giustamente inarrestabile”.
I numeri in Sicilia:
Nella nostra Regione ogni giorno vengono diagnosticati 75 nuovi casi e la sopravvivenza dei pazienti oncologici (55%) si attesta ben al di sotto della media nazionale: al terz’ultimo posto prima di Sardegna e Campania. “Sono circa 160.000 le persone malate di tumore, afferma Antonio Scavone, Assessore alla Famiglia, Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana- È pertanto imperativo per le Istituzioni guardare con favore a queste iniziative che fanno comprendere a fondo il vissuto, i problemi e la quotidianità del paziente oncologico e dei suoi familiari. In questa prospettiva, il confronto costante con le associazioni pazienti e gli enti del terzo settore è un percorso culturale che può assistere ed educare le Istituzioni ad assumere decisioni responsabili e proficue. Il dialogo sarà pertanto costante oltre che improntato alla trasparenza e alla capacità di ascolto”.
Preoccupante anche l’incremento dei nuovi casi di tumore nell’Isola: 27.150 nel 2018 (dati AIRTUM-AIOM) e, nonostante la distribuzione dei tumori sia sovrapponibile al dato nazionale, l’aspettativa di vita degli isolani colpiti da un tumore è tra le più basse del Paese e questo ha a che fare con la prevenzione, con le diagnosi precoce e con la qualità delle cure. Ecco perché la Rete Oncologica Siciliana deve assicurare la presa in carico totale dei pazienti oncologici e onco-ematologici su tutto il territorio dell’isola, ma deve anche dare risposte ad alcune problematiche come l’aderenza ai programmi di screening, la prevenzione secondaria e la fuga dei pazienti in altre Regioni.
Il modello del Comprehensive Cancer Care Network
L’attuale modello di riordino cd. Comprehensive Cancer Care Network prevede, oltre ad una Autorità centrale di governance della Rete, l’attuazione dei PDTA relativi alle diverse patologie tumorali e la presa in carico multidisciplinare del paziente. Esso rappresenta un avanzamento organizzativo di non poco conto, perché “quando la ReOS venne deliberata, nel 2014 – come rammenta Vincenzo Adamo, Ordinario dell’ateneo messinese e Direttore di Oncologia Medica, AO Papardo di Messina – il modello allora prescelto era di tipo Hub & Spoke attraverso la definizione del Dipartimento Oncologico Provinciale (DIPO), inteso come HUB, all’interno del quale avrebbero dovuto operare strutture con eguale livello gerarchico. Esso, però, presentò diverse criticità da subito”.
Rete Oncologica Siciliana (ReOS). Il PDTA “Tumore della mammella” esempio virtuoso
Il tumore della mammella è una neoplasia che registra un trend in aumento nell’Isola, con 3.700 nuovi casi ogni anno. Sono circa 36.000 le donne che hanno ricevuto in precedenza una diagnosi di carcinoma della mammella. Proprio recentemente è stato deliberato un percorso terapeutico assistenziale dedicato, che rappresenta l’esempio virtuoso di come la Sicilia si stia muovendo nel riorganizzare la Rete oncologica regionale.
A sottolinearlo, tra gli altri, Diego Piazza, direttore UOC di Chirurgia Oncologica, PO Garibaldi-Nesima di Catania e Presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, che evidenzia come esso “ veda riunite tutte le professionalità che si occupano della donna dal momento della diagnosi fino alla sua riabilitazione”. E come: “Sia diventata fondamentale la gestione integrata del paziente e della malattia oncologica da parte di diverse figure professionali che devono essere presenti nell’ambito centri oncologici di riferimento”.
Sul PDTA del tumore mammario fa da eco Francesca Catalano, direttore UOC Multidisciplinare Senologia, Ospedale Cannizzaro di Catania e Coordinatrice Commissione Rete Senologica Oncologica – Assessorato alla Salute Regione Siciliana, che aggiunge: “Mentre all’inizio il percorso era nato per le pazienti con tumore al seno, poi è stato allargato anche alle pazienti meno fortunate con malattia metastatica. Si tratta di pazienti che hanno bisogni specifici. La presenza ai tavoli decisionali delle Associazioni è stata utile proprio per ascoltare dalla voce di chi ha vissuto queste esperienze”.
Va inoltre, ricordato che, la Sicilia è la prima tra le regioni italiane ad aver elaborato un (PDTA) in ambito cardio-oncologico. (https://www.insanitas.it/tumori-in-sicilia-al-via-un-nuovo-percorso-sanitario-per-prevenire-complicanze-cardiovascolari/) dimostrando, come rileva Antonio Russo, Ordinario di Oncologia medica, Direttore UOC di Oncologia Medica Policlinico Università degli Studi di Palermo, Consigliere nazionale AIOM: “Una notevole sensibilità verso questi problemi che riguardano tutti i siciliani”.
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Source: insanitas.it
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