Un approccio di genere alla malattia di Parkinson e alle demenze, è stato questo il tema al centro del 1°congresso Nazionale S.I.Me.Ge.N. (Società Italiana di Medicina di Genere e Neuroscienze).
Dalla diagnosi al trattamento dei deficit cognitivi, dalla compliance alla risposta riabilitativa, è più che mai fondamentale adottare un percorso terapeutico che tenga conto di una gestione multidisciplinare e di una sinergia tra specialisti a partire dalla differenza maschile/femminile.
“Purtroppo, ancora oggi- spiega Marina Rizzo, presidente della S.I.Me.Ge.N.- gli studi scientifici non prevedono i dati disaggregati e gli uomini e le donne vengono studiati insieme. In questo modo non riusciamo a capire quali sono le reali differenze e come si comportano le donne e gli uomini rispetto a tutte le terapie”.
Tra i temi affrontati anche la terapia del dolore e l’utilizzo della tossina botulinica e della Cannabis come strategie terapeutiche alternative ai farmaci.
Particolare attenzione è stata inoltre rivolta ai disturbi comportamentali da ansia e depressione, alla sonnolenza diurna e al sonno disturbato nella fase REM come segnali spia dell’insorgenza di Alzheimer e demenza a corpi di Lewy.
“Spesso la paziente arriva in ambulatorio per un quadro ansioso-depressivo ma è la visita neurologica- sottolinea la Amalia Bruni, direttore del Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme e presidente della SINdem (Società di Neurologia per le demenze) – a mettere in evidenza che poi esistono dei sottili segni di compromissione extrapiramidale. L’importanza di conoscere la sintomatologia è capitale perché significa ricercare in maniera attenta alcuni segni”.
Nel video le interviste a Marina Rizzo e ad Amalia Bruni.
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Source: insanitas.it