Oscar, domani la grande notte di Hollywood: cinque vittorie che potrebbero entrare nella storia

Nella grande notte di Hollywood sono in palio non solo le statuette piu’ ambite del cinema: vincendo un Oscar si puo’ conquistare un posto nella storia. Di seguito 5 possibili pietre miliari alla 89esima edizione degli Academy Awards.
-“LA LA LAND”: RECORD STATUETTE
Il super favorito “La La Land” ha ottenuto ben 14 nomination, un record a cui erano arrivati in passato solo “Eva contro Eva” e “Titanic”. Fino a questo momento, il massimo di statuette vinte da una sola pellicola e’ pari ad 11, raggiunto da “Il signore degli anelli – il ritorno del re”, “Titanic” e “Ben-Hur”. “La La Land” quest’anno potrebbe sbancare.
-DAMIEN CHAZELLE: REGISTA PIU’ GIOVANE
Damien Chazelle, che ha diretto “La La Land” , vincendo la statuetta potrebbe diventare il piu’ giovane regista da Oscar della storia degli Academy Awards. Scavalcherebbe il primato di Norman Taurog che aveva 32 anni e 260 giorni anni quando venne incoronato nel 1931 per “Skippy” mentre Chazelle ha 32 anni e 38 giorni.
-DENZEL WASHINGTON: PRIMA PERSONA DI COLORE A VINCERE TRE OSCAR
-Se Denzel Washington vincesse l’Oscar come miglior attore per “Barriere” o se anche la stessa pellicola, che ha co-prodotto, trionfasse come miglior film, diventerebbe la persona di colore piu’ premiata della storia degli Academy Awards.
-“O.J. MADE IN AMERICA”: LA PELLICOLA PIU’ LUNGA
Se il documentario “O.J. Made in America”, che dura 476 minuti, vincesse l’Oscar, sarebbe la pellicola piu’ lunga della storia ad essere premiata, battendo “Guerra e Pace” (431 minuti) che nel 1969 venne incoronato come miglior film straniero.
-OCTAVIA SPENCER: PRIMA ATTRICE DI COLORE A RICEVERE PIU’ DI UN OSCAR
Octavia Spencer, nominata come migliore attrice non protagonista per il suo ruolo in “Il diritto di contare” potrebbe diventare la prima donna di colore a vincere piu’ di un Oscar. Era stata premiata, nella stessa categoria, per il film, “The Help”.

Nella notte piu’ importante di Hollywood, domenica 26 febbraio, l’Italia fa il tifo per “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, sugli sbarchi dei migranti a Lampedusa, nominato come miglior documentario alla 89esima edizione degli Oscar del cinema. Il film italiano, gia’ premiato con l’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2016, dovra’ vedersela con i rivali “O.J. Made in America” di Ezra Edelmann, “13th” di Ava DuVernay, “Life, Animated” di Roger Ross Williams e “I am not your negro” di Raoul Peck. Ma Rosi non e’ l’unico italiano in lizza. Nelle categoria miglior ‘Make-up and Hairstyling’ (‘trucco e parrucco’) concorrono anche gli italiani Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini (insieme a Christopher Nelson) per il lavoro fatto nel film ‘Suicide Squad’, scritto e diretto da David Ayer. La pellicola, bocciata dalla critica e campione d’incassi negli Stati Uniti, e’ ispirata ai fumetti della Dc Comics, con improbabili supereroi cosi’ ‘spaventosamente’ originali da meritarsi la nomination agli Oscar. Gli avversari di battere sono “Star Trek”, “Beyond” e “A man called Ove”.

Source: corrierequotidiano.it/esteri

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