Il mondo è sempre più grasso, se non si correrà ai ripari in meno di trent’anni un quarto delle persone sarà obeso. L’allarme viene lanciato dall’European congress on obesity di Vienna e riguarda i Paesi di tutti il mondo, Italia inclusa. Insieme al peso, sottolinea l’analisi, cresceranno le malattie legate all’obesità, a cominciare dal diabete di tipo 2, e di conseguenza i costi per i servizi sanitari.
Lo scorso anno, come hanno spiegato i ricercatori della compagnia Novo Nordisk che ha finanziato lo studio, il 14% della popolazione era obesa e il 9% aveva il diabete di tipo 2. Sulla base dei dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) degli ultimi anni, i ricercatori hanno fatto le proiezioni al 2045, ottenendo un valore rispettivamente del 22% per gli obesi e del 14% per i diabetici.
“Questi numeri sottolineano la sfida che il mondo deve affrontare – ha affermato Alan Moses, l’autore principale dello studio – Oltre ai problemi medici che le persone dovranno affrontare, il costo per i sistemi sanitari sarà enorme”. Un fenomeno che naturalmente riguarderà anche i Paesi occidentali. Negli Usa, ad esempio, se continueranno i trend attuali si passerà dal 39% di obesi del 2017 al 55% e il diabete dal 14% arriverà a quota 18%.
In Italia lo scorso anno gli obesi erano il 26,3%, percentuale che arriverà al 36,9%, mentre il diabete passerà al 12,1% dal 10,1% attuale. Non a caso, hanno mostrato di dati della Childhood obesity surveillance initiative (2015-17) dell’Oms, i bambini italiani sono fra i più grassi d’Europa: abbiamo il maggior tasso di obesità infantile fra i maschi (21%) e il 42% dei maschi obeso o in sovrappeso.
Un possibile rimedio per invertire il trend, affermano due ricerche presentate allo stesso congresso, potrebbe venire dalla dieta vegetariana. Le ricerche hanno coinvolto 9.641 individui adulti di mezza età seguiti mediamente per 26 anni. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a questionari alimentari ed è stato assegnato loro un punteggio tanto maggiore quanto minore era il loro consumo di prodotti di origine animale (carne, latticini e pesce), in favore di prodotti di origine vegetale. Ogni 3-5 anni l’intero campione è stato visitato per valutarne peso, massa grassa, girovita e altri parametri corporei. È emerso che, pur senza la necessità di cambiamenti radicali nella dieta, la sana abitudine di sostituire prodotti di origine animale con frutta e verdura protegge dall’aumento di peso con effetti a lungo termine fino alla vecchiaia.
Source: lanuovaecologia.it
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